Dopo undici anni dall’”Appello dal popolo di Dio” il Papa scrive a Noi Siamo Chiesa

 

Alla vigilia del suo viaggio in Baviera Benedetto XVI ha, in modo del tutto inatteso, scritto

all’International Movement We Are Church  (IMWAC), il movimento internazionale sorto nel 1995 dopo aver raccolto due milioni e mezzo di firme di consenso all’Appello dal popolo di Dio con cui si chiedevano profonde riforme della Chiesa cattolica nella linea delle indicazioni e secondo lo spirito del Concilio. IMWAC in Italia è rappresentato da “Noi Siamo Chiesa”.

Il messaggio del Papa ha seguito le strade un po’ tortuose,  della diplomazia pontificia (lettera della nunziatura in Germania su incarico della segreteria di Stato) ed è indirizzato a Christian Weisner. Quest’ultimo, presidente uscente e la nuova presidente la spagnola Raquel Mallavibarrena, gli avevano scritto in luglio su mandato dell’IMWAC Council (il Cooordinamento internazionale del movimento) riunito a Freising (presso Monaco di Baviera) dal 16 al 18 giugno.

Questa lettera ha fatto seguito a quella di saluto indirizzata a Benedetto XVI dopo la sua elezione e ha reiterato la richiesta di un incontro e, più in generale, di avviare un dialogo mai iniziato.

Nel corso degli anni le richieste di dialogo sono state numerose, a partire dallo stesso “Appello” che non ha mai ricevuto alcuna risposta, né diretta né indiretta, da parte del Vaticano. Anche a livello locale,un po’ dovunque, i rapporti con l’episcopato sono stati o molto difficili o inesistenti.

In Austria nel ’99 le aperture dell’episcopato furono subito stoppate da un intervento diretto di Giovanni Paolo II sui vescovi austriaci.

Aldilà del suo stile burocratico la lettera ricevuta da IMWAC rappresenta quindi una vera e propria novità, la cui importanza è stata subito colta dai responsabili del movimento che stanno ora discutendo per via telematica su quale atteggiamento tenere. Anche nella sezione italiana di “Noi Siamo Chiesa”si sta riflettendo sui seguenti aspetti della nuova situazione : la prima osservazione critica riguarda il fatto che il Papa , senza motivazioni, si nega personalmente al dialogo sulle  questioni poste da IMWAC che, in gran parte, riguardano la sua diretta competenza in una struttura così centralizzata come quella della Chiesa cattolica ; la seconda osservazione è relativa al fatto che il Papa, per il solo fatto di rivolgersi in modo neutro (senza critiche o scomuniche) a IMWAC riconosce l’esistenza del movimento come interno alla Chiesa (questi fatti contano molto nel mondo ecclesiastico) e, soprattutto in qualche modo invita a interloquire con vescovi e parroci (invitando indirettamente questi ultimi ad accettare il colloquio).

Emerge inoltre da questa consultazione interna a IMWAC che il dialogo con le gerarchie d ella Chiesa è sempre stato tentato con scarsi risultati concreti. Riportiamo una nostra traduzione della lettera.

Nel frattempo Wir Sind Kirke, la sezione tedesca di IMWAC, ha indirizzato una lettera aperta al papa ed ai vescovi tedeschi ( vedi Adista n. 62 del 9-9-06) ed ha in programma numerose iniziative in occasione del viaggio in Baviera di Benedetto XVI 

 

Nunziatura Apostolica in Germania, Berlino, 23 Agosto 2006

Egregio Signor Weisner,
In una lettera datata luglio del corrente anno lei ha contattato, a nome del
movimento Internazionale Noi Siamo Chiesa, Sua Santità Papa Benedetto XVI
chiedendo una udienza privata.
La Segreteria di Stato ha incaricato la nunziatura apostolica di farle
sapere che purtroppo la sua richiesta non può essere esaudita. Lei e gli
altri membri potete in ogni momento condurre un dialogo costruttivo sulle
questioni e i problemi attuali nella Chiesa con i vescovi e i sacerdoti
delle Diocesi e Parrocchie legalmente costituite.
Poiché il Nunzio è assente compio il dovere di inviarle la risposta e
di salutarLa cordialmente . Suo  Msgr. Dr. Stephan Stocker