Cassidy e Ricca sul dialogo ecumenico a Torre Pellice

Roma, 18 maggio 1999 (NEV)
Oltre 200 persone hanno preso parte ieri a Torre Pellice (TO) all'incontro sul tema "Il cammino ecumenico delle chiese: cattolici e valdesi in dialogo", organizzato dal I Distretto della Chiesa valdese e dalla Diocesi cattolica di Pinerolo e presieduto dal pastore Giorgio Tourn, presidente del Centro culturale valdese di Torre Pellice. Sono intervenuti all'incontro il cardinale Edward Cassidy, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, e il pastore Paolo Ricca, docente di Storia del Cristianesimo alla Facolta' valdese di teologia. "Queste Valli - ha affermato il prof. Ricca - sono state teatro di una pulizia religiosa che richiama tragicamente i fatti del Kosovo di questi giorni. Insieme, cattolici e valdesi, dobbiamo assumerci il peso di questa pulizia religiosa". "Dove sono le nostre chiese - ha affermato in riferimento alla situazione nei Balcani il cardinale Cassidy - quando il dialogo tace e parlano solo le armi?". "Insieme - ha affermato inoltre il cardinale in un'intervista rilasciata all'agenzia NEV - potremmo cercare di creare una commissione ecumenica di lavoro sui temi della pace: per educare alla pace e per costruire la pace. Potrebbe essere una struttura ecumenica che coinvolga il Consiglio ecumenico delle chiese".

Il card. Cassidy ha condotto un'analisi in parallelo dell'enciclica papale Ut unum sint del 1995 e del Documento sull'ecumenismo e il dialogo interreligioso approvato dal Sinodo delle chiese valdesi e metodiste del 1998. "Si tratta di due testi ufficiali, solennemente espressi", ha affermato, "i documenti sembrano in dialogo l'uno con l'altro. Esistono delle differenze, ma siamo chiamati a concentrarci su ciò che unisce". A questo scopo occorre assumere con rigore le posizioni altrui e in particolare, ha puntualizzato il cardinale, occorre sottolineare che "i cattolici non invocano altri nomi oltre a quello di Gesù, nostro unico Signore e Salvatore". Siamo tutti fratelli nel Signore, a prescindere dalla consistenza numerica di ciascuna chiesa. Il rispetto e' dovuto a tutti perché tutti, in quanto battezzati, sono entrati a far parte del corpo di Cristo. Ed ancora, ha voluto precisare il cardinale, "la Sacra Scrittura e' la più alta autorità anche per i cattolici: ed occupa il primo posto in tutta la nostra dottrina e in tutto il nostro pensiero". "La prospettiva di unione delle nostre chiese è irreale - ha affermato il pastore Ricca - ma noi crediamo l'impossibile. Questa e' la fede, non bisogna arrendersi alle evidenze, ma occorre vivere e camminare avendo di fronte a noi la promessa evangelica: 'Vi è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo'. Questa parola deve vincere. Noi dovremmo arrenderci alla forza di questa parola. E abbiamo appena incominciato a farlo". E' seguito un vivace dibattito, in cui vari interventi hanno espresso il crescente disagio di settori dell'evangelismo italiano di fronte alla riproposizione da parte cattolica del tema delle indulgenze in vista dell'Anno Santo.

Rispondendo ad una domanda sulla consacrazione delle donne al ministero sacerdotale, il cardinale Cassidy ha risposto che si tratta di "una questione di fede", che quindi non può essere posta nell'agenda ecumenica. "Ma un passo essenziale - ha precisato Ricca - sarebbe quello di riconoscere la legittimita' evangelica del sacerdozio ordinato delle donne". L'incontro si e' concluso con una visita ad alcuni luoghi storici delle Valli valdesi, guidata dal pastore Giorgio Tourn.




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