Da ADISTA: 16 – 4 2001 UN CONCILIO PER TUTTI, TUTTI PER UN CONCILIO. Appello per un "processo conciliare" di "Noi siamo Chiesa" in SPAGNA Noi, gruppi cristiani firmatari di questo appello, vogliamo manifestare la nostra volontà di promuovere, nella Chiesa cattolica, un processo conciliare per esprimere liberamente, come parte del popolo di Dio quale Chiesa vogliamo, ascoltando con umiltà e atteggiamento di misericordia quello che lo Spirito chiede - attraverso la società e i segni dei tempi - ai seguaci di Gesù. L'opinione pubblica si sente continuamente scossa da notizie che mettono in rilievo le gravi contraddizioni che affliggono la nostra Chiesa. Mentre nella società cresce la difesa dei diritti umani, nella Chiesa si mantengono strutture autoritarie, elitarie e patriarcali che screditano il lavoro di evangelizzazione e di umanizzazione di molti dei suoi membri. Precisamente, nel corso di questo anno, sono successi fatti che hanno messo in evidenza la contraddittoria posizione del Vaticano sul dialogo ecumenico, sulla sua irresponsabile e disincarnata politica sugli anticoncezionali, sul comportamento sessuale indegno di alcuni membri del clero, sull'oscuro maneggio delle donazioni dei fedeli o delle trattative con gruppi fondamentalisti per reintegrarli nella Chiesa. Per queste e molte altre ragioni, sentiamo la necessità di esprimere a voce alta, ancora una volta, il dolore e il disagio con il quale milioni di persone cattoliche di tutto il mondo, fedeli a Cristo, tentano di rimanere nella Chiesa. Proclamiamo la nostra volontà di dar vita a un processo conciliare, libero e partecipativo, al quale, da questo momento, invitiamo tutti i nostri fratelli e sorelle nella fede nel Cristo Resuscitato. Questo processo andrà convergendo, nei prossimi mesi, con le iniziative avviate nello stesso senso da altre reti e organizzazioni cattoliche ed ecumeniche di tutto il mondo, che lavorano per il cambiamento sociale ed ecclesiale. Obiettivi Ci anima il desiderio che la Chiesa universale si evolva nelle sue strutture e nei suoi progetti per diventare più coerente e profetica, come umile portatrice del messaggio di Gesù. Vogliamo che il cammino da percorrere sia fonte di esperienze e di apprendimenti; che gli sforzi per servire Dio e l'umanità, interpretando i segni dei tempi, ci aprano a nuove prospettive e possibilità. Vogliamo che i cambiamenti a venire siano ampiamente dibattuti e presi in accordo con tutta la comunità cristiana, lasciando un ampio margine per la coesistenza di una pluralità di prospettive ed esperienze, che abbiano al nucleo il Vangelo come fonte di Speranza e di Saggezza. Ci impegniamo per un dibatto fraterno, sereno e rispettoso nel quale tutti e tutte, sentiamo la necessità di cambiare anche i nostri atteggiamenti, riconoscendo il ruolo di tutti quegli uomini e quelle donne che, con onestà e cuore buono, lavorano, a partire dalle dverse istanze della Chiesa, per costruire il Regno. Temi Tutti noi, membri della Chiesa, dobbiamo poterci pronunciare liberamente sulle questioni che ci preoccupano; questa agenda dovrà costruirsi tenendo conto della pluralità delle prospettive teologiche ed ecclesiologiche che coesistono nella nostra Chiesa. Negli ultimi anni, noi, persone impegnate in gran numero in organizzazioni ecclesiali, abbiamo messo in risalto la necessità di dibattere, fra gli altri temi, i seguenti: - Il ruolo della Chiesa nella difesa della creazione di Dio, per far fronte alle aggressioni di cui soffre il nostro pianeta a causa di una "civiltà di morte" che dilapida le risorse naturali e non esita a sacrificare impunemente la diversità biologica. - La relazione della Chiesa con gli esclusi e gli impoveriti dal neoliberismo, che chiama a un impegno attivo e profondo a favore del cambiamento strutturale delle relazioni umane sul piano economico, politico e culturale, verso una maggiore uguaglianza e giustizia sociale. - Il lavoro della Chiesa in difesa della pace e della soluzione nonviolenta dei conflitti, con un lavoro instancabile a favore della dignità umana al di sopra di qualsiasi circostanza, e in favore della trasformazione profonda delle relazioni sociali, perché la pace poggi su una solida base di giustizia, uguaglianza e libertà per tutte le persone e tutti i popoli. - Il ruolo delle donne, con l'impegno perché si riconosca il loro lavoro e la loro piena dignità a tutti i livelli, nella società in generale e nella Chiesa in particolare, senza che siano escluse, a causa del sesso, da alcuna struttura, funzione o responsabilità. - La morale sessuale, valorizzando la dimensione affettiva delle relazioni sessuali come veicolo di comunicazione tra le persone, senza essere necessariamente unite a una funzione riproduttiva, a un’espressione esclusivamente eterosessuale, nemmeno a un unico modello di relazione familiare o di coppia. - Il celibato, considerandolo come opzione personale, degna di rispetto, non obbligatoria per nulla e per nessuno. - L’ecumenismo, inteso come processo di incontro e dialogo con altre prospettive religiose, filosofiche e scientifiche, centrate sui diritti umani, per lavorare in comune per la felicità e il benessere di tutta l’umanità. - L’inculturazione della fede cristiana nella realtà dei diversi popoli, incontrando e proclamando la Parola di Dio attraverso le loro lingue e culture, senza imporre modelli alieni alla loro memoria storica e alle loro tradizioni. - La struttura ecclesiale, lavorando per un modello di Chiesa basato sulla relazione fraterna e orizzontale tra comunità cristiane, in costante dialogo e ricerca di ciò che è comune, con rispetto della diversità di esperienze di fede. Metodo Il processo conciliare dovrebbe esprimere la pluralità di situazioni e sensibilità che coesistono nella Chiesa; per questa ragione, facciamo appello ad uno sviluppo della creatività per trovare formule adatte a ogni contesto. Suggeriamo che si tenga conto dei seguenti criteri: - Cercare la massima partecipazione possibile, tanto in termini quantitativi quanto in termini qualitativi, attribuendo un valore positivo alla diversità e alla pluralità di prospettive. - Garantire il rispetto e il riconoscimento che tutte le persone meritano, qualunque sia il loro ruolo nella Chiesa e la loro opinione riguardo al modo in cui questa deve evolversi. -Favorire l’ascolto della voce di tutti gli uomini e donne laici, poveri, immigrati, gay e lesbiche, divorziati, teologi e preti dissidenti e di tutti coloro che sono stati ingiustamente oggetto di rappresaglia e di esclusione. - Ascoltare anche la voce di quanti non si sentono membri della Chiesa cattolica, ma che possono offrire una visione arricchente riguardo alle sue istituzioni, alle sue pratiche e, in generale, al ruolo della Chiesa e dei suoi membri nella società. - Dialogare in modo sereno e trasparente, diffondendo le diverse idee e i dibattiti, offrendo diversi canali di partecipazione ad essi. - Far giungere l’informazione ai nostri vescovi, alle diverse comunità ecclesiali, alle organizzazioni sociali e ai mezzi di comunicazione, condividendo punti di vista e conoscenze. "Il vino nuovo non può essere contenuto in otri vecchi" Noi, organizzazioni ecclesiali che sottoscriviamo questo appello, siamo consapevoli della difficoltà che un processo conciliare come quello che proponiamo può incontrare nelle attuali strutture della Chiesa, ma come cristiani e cristiane che amano la propria Chiesa e che si sentono corresponsabili di essa, sappiamo che il vino nuovo non può essere contenuto in otri vecchi, e per questo vogliamo prendere l’iniziativa in forma pratica e decisa, per dare così il nostro contributo alla sua rigenerazione e al suo rinnovamento. Forse i nostri vescovi potranno un giorno farsi eco dell’appello che in questo momento facciamo loro per dare attivamente un impulso a questo processo; c’è anche la possibilità che, un giorno, il successore di Pietro convochi un nuovo concilio ecumenico. Se così fosse, è nostro desiderio che tale Concilio non lasci al Popolo di Dio una posizione di spettatore passivo, che sta a guardare ciò che i suoi ministri dicono e decidono per esso. Giunto questo momento, desideriamo che il processo conciliare apra, anche se in forma modesta, cammini della partecipazione. In ogni caso, speriamo che contribuisca profeticamente a lanciare l’appello al cambiamento e soprattutto a potenziare una maggiore capacità di riflessione e di autonomia evangelica nelle basi della Chiesa. A fecha 4 de abril de 2001 (*), suscribimos este llamamiento las siguientes redes y colectivos: ---o0o--- (*) Hasta junio seguirá abierto el proceso de apoyo a este llamamiento; entonces se hará pública la lista de todos los colectivos que se hayan sumado a él. Los apoyos pueden remitirse a: Servicio de Comunicación de la Corriente Somos Iglesia Tf./fax: 91 504 67 52 E-mail: somos-iglesia@eurosur.org
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