EURISPES - RAPPORTO ITALIA 2006
SINTESI DEI RISULTATI SUL TEMA
"ITALIANI E LA CHIESA"
I CREDENTI.
Dal sondaggio emerge che quasi il 90 per
cento della popolazione della
Penisola si professa
"cattolica". I giovani tra i 18 e i 24 anni credono
nel 71,6% dei casi, mentre tra gli over
65 la percentuale raggiunge il
> 96,2%.
> In posizione intermedia si collocano invece la fascia d'età compresa tra i
> 25-34 anni con l'83,3%, quella tra i 35 e i 44
anni (88,2%) e, infine,
> quella tra i 45 e i 64 anni (89,5%). La parte da leone la giocano le donne
> con l'89,4%, una percentuale leggermente piú elevata di quella degli
> uomini (86%). Infine, la quota piú alta dei
cattolici si riscontra nelle
> regioni del Centro (90,5%), mentre la piú bassa
in quelle del Nord-Ovest
> (86,7%).
> Interessante il legame fra il credo e l'area politica di
appartenenza:
> quasi la totalità degli intervistati di destra, il 99%, è assolutamente
> determinata nel ritenersi cattolica. La percentuale diminuisce,
> leggermente, tra gli elettori del centro-destra (93,1%) e del centro
> (91,7%) fino a ridursi al 61,7% fra i sostenitori della sinistra..
> I sacramenti piú "sentiti" dai
cattolici sono quelli del battesimo (27%) e
> del matrimonio (85,3%). Seguono i sacramenti dell'Eucaristia (abbastanza e
> molto importante rispettivamente per il 28,5% e il 53,2%) e della Cresima
> (abbastanza e molto importante rispettivamente per il 30% e il 48,3%).
> Alla confessione viene attribuito un livello di
importanza decisamente
> inferiore rispetto agli altri sacramenti (abbastanza e molto importante
> rispettivamente per il 25,6% ed il 39,4% del campione).
> Un'altra incongruenza emersa dal sondaggio è che 'solo' il 54,3% degli
> intervistati (cattolici e non cattolici) afferma di credere nei miracoli,
> in particolare sono assolutamente increduli il 37,2% degli intervistati.
> Tra coloro che hanno dichiarato di non credere ai
miracoli, quasi uno su
> due (48,9%) giustifica il proprio scetticismo affermando che si tratta di
> eventi naturali, che non hanno ancora trovato una spiegazione scientifica.
> Il 28,8% invece nega qualsiasi forma di fenomeno sovrannaturale; in
> particolare il 18,6% li considera semplici suggestioni ed il restante 9,6%
> risponde che gli eventi sovrannaturali non
esistono. Molto alta la
> percentuale (20,7%) del campione che non ha saputo fornire una risposta a
> riguardo o non ha voluto rispondere (1,6%).
>
> I PRATICANTI.
> Solo un terzo dei "credenti" è anche "praticante".
Credenti, dunque, ma
> poco praticanti. La percentuale, infatti, si abbassa decisamente
al 36,8%
> per coloro che adempiono al dovere cristiano di andare in Chiesa la
> domenica o piú volte nella stessa settimana.
> Contrariamente a quello che si puó pensare, la
percentuale dei ragazzi
> intervistati che riferisce di partecipare alla messa domenicale è
> superiore a quella degli adulti: si reca alla messa tutte le domeniche il
> 30,8% degli intervistati che hanno tra i 18 e i 24 anni d'età, a fronte
> del 22,4% e del 28,5% dei soggetti intervistati appartenenti
> rispettivamente alle fascia d'età 25-34 e 35-44 anni. La percentuale piú
> elevata, invece, appartiene alla fascia d'età 65 anni ed oltre (37,7%).
> Per tre intervistati su quattro (76,2%) la motivazione principale che li
> spinge a recarsi in Chiesa è la preghiera. Il 16,4% del campione, invece,
> va in Chiesa solamente per seguire la tradizione familiare e un 14% ne
> avverte la necessità per trovare la "forza" nei momenti piú difficili
> della vita. Molto piú basse
le percentuali dei credenti che frequentano la
> Chiesa per chiedere una grazia (1,7%), per socializzare (1,8%) o per
> ringraziare di un dono ricevuto da Dio (5,9%). Tra le donne (77,4%) il
> bisogno di preghiera risulta piú
diffuso che fra gli uomini (74,7%).
>
> LA LAICITA'.
> Sul rapporto tra "coscienza ed etica" risulta un'Italia divisa a
metà: da
> una parte si schierano quelli che vorrebbero che la Chiesa non
> interferisse piú del dovuto sulle problematiche
etiche (42,5%), dall'altra
> c'è una opinione pubblica (41,6%) che considera opportuna la presenza
> della Chiesa su queste problematiche. Solo una esigua
minoranza (9,9%),
> invece, richiede un intervento maggiore dell'istituzione ecclesiastica.
> Per quel che riguarda l'appartenenza politica degli intervistati, la
> maggior parte degli elettori di sinistra (71,1%) e di centro-sinistra
> (50%) ritiene che la Chiesa intervenga piú del
consentito sulle questioni
> etiche, mentre fra i sostenitori di centro e centro-destra sono
> particolarmente numerosi coloro che considerano "nella giusta
misura"
> l'intervento dell'istituzione ecclesiastica su tali problemi
> (rispettivamente il 66,7% e il 48,6%).
> Anche nel giudizio sugli interventi della Chiesa rispetto ai temi
> socio-politici i cittadini si dividono in due grossi schieramenti: mentre
> per il 44,6% degli intervistati la Chiesa interviene piú
del dovuto sulle
> questioni socio-politiche, per il 48,8% l'ingerenza è opportuna (37,6%) se
> non addirittura inferiore (11,2%). Piú polemici
degli elettori di
> sinistra: nel 68% dei casi affermano infatti che
la Chiesa interviene piú
> del dovuto sulle questioni socio-politiche; nel centro-sinistra la
> percentuale scende al 48,6%, nella destra al 42,9%, nel centro-destra al
> 34% e tra i sostenitori del centro al 31,3%. Gli elettori di centro si
> confermano i piú moderati degli interpellati:
infatti il 64,6% di essi
> afferma che la Chiesa interviene nella giusta misura sulle questioni
> politico-sociali.
> La pensano allo stesso modo il 48,4% degli intervistati di destra e il
> 47,2% degli elettori del centro-destra. Le percentuali si riducono
> visibilmente tra coloro che si sentono rappresentati rispettivamente dalla
> sinistra (24,2%) e dal centro-sinistra (36%).
>
> IL DIVORZIO.
> La posizione dei cattolici italiani sulla legge sul divorzio, ad oltre
> trenta anni dal referendum, è di una sostanziale, larghissima,
> condivisione: sono favorevoli, infatti, il 69,1% del totale degli
> intervistati. Scorporando il dato emerge, in particolare, che il 65,6% dei
> cattolici e il 93,8% dei non cattolici sono favorevoli al divorzio.
>
> L'ABORTO.
> L'84% degli italiani intervistati è a favore dell'aborto nel caso in cui
> la madre sia in pericolo di vita (83,2% dei
cattolici e 89,9% dei non
> cattolici), il 74,6% in caso di gravi anomalie e malformazioni del feto
> (72,9% dei cattolici e 86,8% dei non cattolici) e in caso di violenza
> sessuale 65,1% (61,9% dei cattolici e 88,4% dei non cattolici). Di contro,
> se le motivazioni di interruzione volontaria
della gravidanza sono piú
> attinenti alle condizioni economiche o alla volontà della madre di non
> avere figli, le percentuali scendono notevolmente, rispettivamente al
> 26,4% (23% cattolici e 51,2% non cattolici) e al 21,9% (18,6% cattolici e
> 45% non cattolici).
>
> LA FECONDAZIONE ASSISTITA.
> Sul tema della fecondazione assistita oltre la metà del campione
> intervistato (62,5%) afferma di essere favorevole. Piú
di un cattolico su
> due (58,7%) si dichiara favorevole, come pure la larga maggioranza dei non
> cattolici (89,9%).
>
> I PACS.
> Tre italiani su quattro sono favorevoli
all'introduzione dei Pacs. Il
> 71,1% degli intervistati (cattolici e non cattolici) - emerge
> dall'indagine realizzata su un campione di oltre 1.000 persone - è
> favorevole all'introduzione dei Pacs. Di questi,
è a favore dei Pacs il
> 68,7% dei cattolici interpellati e l'88,4% dei non cattolici.
> Dal sondaggio emerge inoltre che il 38,4% del totale degli intervistati
> considera la convivenza come un modo per testare il
rapporto prima del
> matrimonio; in particolare, la pensa cosí il 39%
dei cattolici e il 34,1%
> dei non cattolici. Il 24,2% degli italiani ritiene invece che la
> convivenza sia una scelta di vita personale (26,3% dei cattolici e 9,3%
> dei non cattolici), mentre per il 30,4% è una scelta di chi non vuole
> assumersi responsabilità (26,8% dei cattolici e 55,8% dei non cattolici).
> Inoltre, dal rapporto emerge che poco piú della
metà del campione (51,7%)
> ha espresso parere favorevole sul riconoscimento delle coppie di fatto da
> parte della Chiesa cattolica.
>
> L'EUTANASIA.
> Il tema dell'eutanasia vede contrario il 44,6% del totale degli
> intervistati e favorevole, in percentuale minore, il 41,9%. Questo tema è
> decisamente piú
controverso rispetto a quelli analizzati fino ad ora: si
> dichiara favorevole il 38,1% dei cattolici contro il 48,1% dei contrari.
> Da sottolineare, inoltre, che la quota di
indecisi è consistente (13,8%).
> Per quanto riguarda i non cattolici emerge che il 69% si dichiara
> favorevole all'eutanasia contro il 18,6%, con una percentuale anche in
> questo caso elevata di indecisi (12,4%).
>
> L'OTTO PER MILLE.
> Tre intervistati su quattro (73,6%) ritengono giusto l'otto per mille come
> forma di finanziamento, contro il 23% che la pensa diversamente. Il
> finanziamento della Chiesa da parte dello Stato riscuote molti piú
> consensi fra i cattolici: il 79% di questi, infatti, ritiene giusto questo
> intervento, contro il 34,9% dei non credenti.
>
> L'ESONERO DALL'ICI.
> Il 63,9% degli italiani intervistati ritiene ingiusto il decreto fiscale
> collegato alla Finanziaria che esonera la Chiesa e le altre confessioni
> religiose riconosciute dallo Stato dal versamento dell'imposta comunale su
> tutti gli immobili, anche ad uso commerciale. Il dato emerge da un
> sondaggio realizzato dall'Eurispes sul rapporto
tra "Italiani e Chiesa" e
> su un campione di oltre mille intervistati. Sul tema, si dichiara a favore
> solo un soggetto su quattro (24,9%). Piú critici
gli elettori di sinistra
> che nell'80,5% dei casi di non condividono il provvedimento; nel
> centro-destra (36,1%) e a destra (30,8%) sono piú
numerosi quelli che lo
> ritengono giusto.
>
> (Indagine su un campione rappresentativo di 1.070 intervistati nel periodo
> tra il 22.12.2005 e il 5.1.2006 - Da: APCom)