A DUE MESI DALLA
MORTE, INCONTRO DI "NOI SIAMO CHIESA"
PER RICORDARE GIUSEPPE BARBAGLIO
33929. MILANO-ADISTA. Coordinato da “Noi Siamo Chiesa”, si è
svolto a Milano il 26 maggio presso i Padri Serviti di S. Carlo
un incontro sulla “Ricerca biblica e teologica di Giuseppe Barbaglio e
la sua personalità di uomo e di studioso”, a due mesi dalla morte. Promotori e
partecipanti, gran parte dei gruppi con cui, al nord, Giuseppe Barbaglio
aveva stabilito, negli anni, rapporti di amicizia: tra
questi le comunità cristiane di base, il centro “G. Giacomini”
di Pallanza, l’Associazione biblica della Svizzera
italiana, il gruppo de “Il Gallo” di Milano, il Gruppo Promozione Donna, il
Gruppo Pace di S. Angelo, il Graal.Vittorio Bellavite,
portavoce di “Noi Siamo Chiesa”, ha introdotto l’incontro, sottolineando
l’intenzione dei promotori di testimoniare non solo la stima per il grande biblista ma anche l’amicizia consolidata negli anni e la
volontà di proseguire, sulla scia delle sue ricerche, sulla strada di una
libera ricerca di fede. È stato p. Alfio Filippi,
direttore editoriale delle edizioni Dehoniane, a
percorrere tutte le tappe di una collaborazione durata trenta anni,
intrecciando i contributi scientifici a quelli di divulgazione per portare la
Bibbia nelle comunità (la sue schede bibliche si
continuano a ristampare). Filippi ha, in particolare,
ricordato le sue traduzioni dei Salmi, magistrali nel rendere la sinteticità
dell’ebraico, il suo ottimismo riguardo all’efficacia della Parola di Dio, il
suo impegno a far tacere l’uomo di profonda fede per far parlare lo storico in
“Gesù ebreo di Galilea”, le sue ricerche sulla laicità
e sulla violenza nella Bibbia, la problematicità nell’esprimere Dio (“tutto è
angusto davanti a Dio”). Ernesto Borghi, presidente dell’Associazione biblica
della Svizzera italiana, ha definito Barbaglio “un
ponte tra la ricerca scientifica e la fede”, distribuendo il testo inedito
dell’ultima lezione tenuta a Lugano, lo scorso novembre, sulla lettera ai Tessalonicesi. Don Aldo Lamera,
parroco di S. Pietro a Cusico ed animatore della
comunità locale, ha parlato delle ultime discussioni dopo il libro su Gesù. Giancarlo Martini, presidente dell’associazione “G. Giacomini” di Pallanza, ha
ricordato la sua ininterrotta presenza ai “Fine Settimana” organizzati
dall’associazione dal ’72 in poi, la sua estrema attenzione alla realtà di oggi (“più che un ritorno alla religione c’è un ritorno
agli dei”), il suo disagio nei confronti della “identità cristiana” e la sua
critica sferzante alla cosiddetta religione civile. Martini ha distribuito
l’elenco delle lezioni tenute a Pallanza (molte delle
quali disponibili sul sito www.finesettimana.org, dove pure esiste un profilo
completo del teologo), assumendosi, al termine dell’incontro, il compito di
coordinatore degli amici di Barbaglio, tanto per la raccolta dei testi quanto
per eventuali iniziative (si può contattare Martini al
n. tel. 0323/503071, e all’indirizzo e-mail: gcmartini@tin.it). Altra
testimonianza scritta, quella della comunità del Carmine di Voghera, portata da
Angelo Gerli, che ha ripercorso un’amicizia
iniziata nel ’75: tra i testi citati, l’importante approfondimento del rapporto
tra fede e religione nell’ultimo incontro dello scorso ottobre, nella
convinzione che la ricerca sul Gesù storico fornisce
la possibilità di incontro e di dialogo anche per chi
non condivide la fede cristiana. Franco Lacchini
ha ricordato Barbaglio nelle vesti di amatissimo
insegnante al seminario del Pime di Milano: da
seminaristi e missionari Barbaglio fu invitato molte volte, viaggiando
dall’Estremo Oriente fino al Sudamerica. Presente all’incontro tutta la famiglia di Barbaglio, giunta
appositamente da Roma. La moglie Carla, intervenendo a conclusione
dell’incontro, ha raccontato del suo incontro con Giuseppe, del matrimonio nel
‘77 (dopo aver ottenuto la dispensa), della famiglia allargata, dell’impasto
profondo tra la sua fede, i suoi studi e la nuova esperienza familiare. Carla
ha poi letto alcuni brani delle sue lettere che rendono l’idea del suo rapporto
con la vita, della sua perenne e fiduciosa apertura al dono, al prodigio, al
miracolo, all’incontro vero con l’altro. Fuori dalla
legge e dagli steccati. “Giuseppe era un uomo di preghiera e di lode”, ha concluso.
Sul sito di “Uomini e profeti”, la
trasmissione di Radio3 curata da Gabriella
Caramore, si possono ascoltare sette
conversazioni di Giuseppe Barbaglio (www.radio.rai.it/radio3/uomini_profeti, cliccare su “Chi
dialoga con noi”). Con la collaborazione di un nipote di Giuseppe, è stato
anche aperto un sito (www.giuseppebarbaglio.it) che contiene testi e
bibliografia.