BATTISTI ITALIANI: PRIORITA' AL DIALOGO, ALL'ECUMENISMO, AL RISPETTO DELLA
VITA UMANA


Intervista ad Aldo Casonato, nuovo presidente dell'Unione delle chiese
evangeliche battiste


(a cura di Luisa Nitti)

Roma (NEV), 20 settembre 2000 - Torniamo anche questa settimana (dopo
l'intervista al moderatore della Tavola valdese) sulla recente sessione
congiunta del Sinodo delle chiese valdesi e metodiste e dell'Assemblea
cristiana evangelica battista d'Italia (UCEBI) - che si e' svolta a Torre
Pellice (TO) ad agosto -, con una intervista al neo eletto presidente
dell'UCEBI, Aldo Casonato. Oltre ad una valutazione di questo terzo
appuntamento congiunto fra battisti, metodisti e valdesi (BMV), gli abbiamo
chiesto una opinione sulle prospettive e le aspettative delle chiese
battiste italiane nel dialogo ecumenico con la chiesa cattolica. Infine,
abbiamo interpellato il presidente UCEBI sulla posizione delle chiese
battiste italiane di fronte al problema della pena di morte.

Ad agosto si e' svolta la terza sessione dell'Assemblea/Sinodo: quali sono
a suo parere i punti di forza del processo di collaborazione fra chiese
battiste, metodiste e valdesi, e su quali aspetti crede invece che ci sia
ancora strada da fare?


Da piu' parti e' stata notata l'"ordinarieta'" di questa Assemblea/Sinodo.
Ma questo non e' un giudizio negativo: le basi del processo BMV sono gia'
state costruite e completate, il riconoscimento reciproco e' una realta'
consolidata. Siamo come una famiglia, e quindi non si mette fuori il "gran
pavese" quando ci si riunisce, ma si amministrano le cose comuni. In
particolare, credo che dobbiamo adesso sviluppare due settori: la
collaborazione territoriale, gia' operante ma su scala limitata, e i
servizi che potrebbero diventare piu' compiutamente (in parte gia' lo sono)
servizi comuni. Viceversa, se un rilievo c'e' da fare all'Assemblea/Sinodo,
ora che abbiamo costruito la casa comune bisognerebbe manifestare piu'
visibilmente la nostra comunione attraverso la riflessione e la
presentazione comune all'esterno di temi di grande rilievo - teologici,
etici, politici - sui quali invece ancora le due assemblee hanno espresso
pronunciamenti separati.

Una serie di prese di posizione e iniziative della chiesa cattolica hanno
suscitato negli ultimi mesi forti incomprensioni e critiche da parte delle
chiese protestanti (non solo italiane) e di altre comunita' religiose. Dopo
la beatificazione di Pio IX e di fronte alla recente Dichiarazione vaticana
Dominus Jesus, il dialogo sembra attraversare un momento di crisi. Come si
pongono le chiese battiste italiane di fronte a questo momento di stallo, e
come intendono proseguire il dialogo ecumenico?


Per noi battisti, come e' noto, la chiesa in senso proprio e' la chiesa
locale, dove anche si realizza un intenso rapporto ecumenico. Le pronunce,
i ritardi, gli arretramenti della gerarchia non dovrebbero influenzare
questo ecumenismo di base, che si nutre di studi biblici comuni, di
preghiere, di incontri e di iniziative di vario genere. A livello dei
rapporti fra denominazioni, ci stiamo effettivamente domandando se sia
opportuno, proprio quest'anno, partecipare alla ripresa dei colloqui fra
Alleanza mondiale battista e chiesa cattolica, prevista per l'autunno, con
nostri esponenti. Stiamo valutando la questione e discutendo con i nostri
rappresentanti mondiali. In una prospettiva storica, l'ecumenismo e' un
cammino inarrestabile, perche' corrisponde all'unita' rivolta a tutti i
cristiani. Ma conosce sviluppi e intralci, e in questo momento prevalgono
senza dubbio gli intralci; forse dobbiamo accettare una moratoria e
comunque esporre con franchezza alla gerarchia cattolica il nostro disagio
e la nostra sofferenza di fronte ai recenti atteggiamenti.

Ancora una volta negli Stati Uniti e' stato giustiziato un uomo. Durante
l'Assemblea di quest'anno le chiese battiste hanno approvato un ordine del
giorno molto incisivo contro la pena di morte, in cui fra l'altro si esorta
i fratelli della Southern Baptist Convention (la piu' grande unione di
chiese battiste negli USA, che di recente si e' schierata a favore della
pena capitale) a recedere dalla loro decisione. Quali motivazioni, etiche e
teologiche, spingono le chiese battiste a prendere posizione su una
questione cosi' delicata? Quali iniziative intraprenderete in futuro?


Vorrei ribadire che noi battisti italiani non reagiamo a caldo di fronte a
casi clamorosi, ma abbiamo da sempre una posizione riconoscibile su questi
temi. Si veda, ad esempio, l'approfondita relazione del pastore Domenico
Tomasetto, presidente della Federazione delle chiese evangeliche, in
occasione del recente convegno di Assisi su "I Parlamenti d'Europa contro
la pena di morte": la parola biblica che chiama al perdono e a "vincere il
male con il bene" si intreccia proficuamente con il concetto di "pena
redentiva", che consente al colpevole di redimersi e reinserirsi nella
societa'.
Queste posizioni e altre su importanti temi teologici, ecclesiologici,
sociali e politici dei battisti italiani sono ben note nel mondo battista
internazionale e ci hanno spesso meritato l'appellativo di "battisti
borderline". Noi non cessiamo di argomentarle e difenderle, in tutte le
sedi, e lo faremo con maggiore intensita' in tutte le prossime occasioni di
incontri europei e mondiali. Ma sulla questione della pena di morte, in
particolare, non siamo poi cosi' isolati: ci sono molti battisti e molte
chiese che condividono le nostre posizioni, anche se la Southern Baptist
Convention, essendo l'unione battista piu' numerosa, fa notizia con le sue
prese di posizione.
Quanto alle iniziative da intraprendere, ancora una volta il nostro essere
battisti fa perno sulle chiese locali. Ma anche agli altri livelli -
Comitato esecutivo, dipartimenti, associazioni regionali - non mancheremo
di utilizzare tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione. Infine,
vorrei ricordare che su temi come questi, oltre a quello che possiamo fare
come battisti, c'e' un vasto campo d'azione per ambiti piu' vasti, come il
processo di collaborazione fra battisti, metodisti e valdesi, la
Federazione delle chiese evangeliche, gli organismi ecumenici
internazionali, per attuare iniziative comuni di piu' ampia portata.





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