Zeno
racconta Zeno
Don Zeno,
obbedientissimo ribelle – “Io, don
Zeno Saltini, truffatore per il Ministro degli Interni, eretico per il Nunzio,
babbo per 4.000 figli, racconto la mia storia “autobiografica” redatta dal mio
scrivano, Fausto Marinetti”. Edizioni
Marinetti scrive la vicenda di don
Zeno, dopo aver fatto il giro della morte nel sud del mondo, ritornando là dove
è nato: l’esperienza vissuta con lui
(1969-’79). Perché il suo messaggio, qualora accolto, affratella nord e sud,
est e ovest. Negli anni ’50 pretende svuotare gli orfanotrofi, liberare i
carcerati, fare la politica di Dio.
Per i politici, illuso e temerario, per
i chierici, eretico e demagogo.
Personalità dirompente, carattere vulcanico, indomato e indomabile, ligio e
ribelle. Prete contadino, pretende
arare il Vaticano, convertire il S. Offizio: “La rivoluzione incomincia
dall’alto…”. Invano gli si s’imporrà di
dire “basta” agli abbandonati.
Solo Zeno può raccontare Zeno. Lo
anticipava, in trattoria, davanti ad un bicchiere di vino: “Vedi? Io sono come
i bambini, i quali non hanno il senso della profondità dello spazio. Credo che
il bicchiere sia qui e faccio il gesto di afferrarlo, invece mi sfugge. Così è
per il mio sogno di un mondo fraterno. Penso che sia qui, già realizzato,
invece è là, in fondo alla storia…”.
Zeno affonda le mani nelle vittime
della società, che gli hanno trasmesso la nausea dell’assistenza: né al di
sopra né al di sotto, alla pari. I
figli di nessuno lo inducono a farsi loro padre, non per buonismo ma per sanare
le radici del popolo. Poi si fa padre del popolo, perché è un abbandonato anche lui. Invano predica in
piazza di farsi fratelli come famiglie. Nel 1947 occupa, con i figli, l’ex-campo di concentramento di
Fossoli, dove nasce la città dell’amore.
La comunità cresce a dismisura e gli fa sognare la santità sociale: dimostrare che il vangelo trasforma tutte le
realtà umane; che la fede ci è data solo
per fare le cose impossibili:
superare i vincoli del sangue, fraternizzare le famiglie, produrre i beni in
comune.
La sua vicenda non è storia passata.
Basta leggerla con gli occhi dei crocefissi di tutti i tempi. I figli
abbandonati di ieri, oggi sono i popoli
di nessuno alla deriva del mercato globale. Zeno, grida ancora, dai tetti della Banca Mondiale: “Bisogna fare i conti con
le periferie della storia; o la giustizia è globale o non è giustizia; la
salvezza o sarà planetaria o non sarà salvezza”. Ripeti senza sosta alla tua
Chiesa: “Sui Calvari del terzo mondo, Cristo ti affida i popoli crocifissi:
“Donna, ecco i tuoi figli; figli, ecco vostra madre”.
Per ordinazioni:
Chi è l’autore?
Fausto Marinetti (1942),
licenziato in teologia, si dedica agli emarginati. L’incontro con don Zeno gli
cambia la vita. Per dieci anni (1969-79) gli fa da aiutante e confidente.
Imbevuto del suo amore per i
popoli-fratelli s’immerge nelle stigmate del nordest brasiliano. Denuncia
le cause dell’ingiustizia strutturale con libri-testimonianza (L’olocausto degli empobrecidos, 1987, 7^
ed., Lettere dalla periferia della storia,
1989, 3^ ed., editi dalla Morcelliana, Brescia). Visita vari paesi come
reporter per varie riviste missionarie (1990-2000). Rientra in Italia nel 2000
e si dedica all’approfondimento e diffusione del messaggio di don Zeno. Nel 25°
del suo trapasso gli dice “grazie” con questo libro-di-vita.