Appello
di “Missione oggi”, di “Mosaico di pace” e di “Nigrizia” per le elezioni
europee
L’attuale campagna elettorale per il Parlamento Europeo ci coinvolge in modo particolare. È’ una scadenza ben più importante delle tornate precedenti: si attuerà l’allargamento dell’Unione Europea a dieci nuovi Paesi; è decollata la moneta unica; è sorto il movimento di critica alla globalizzazione neoliberista che, partendo dai forum di Porto Alegre, si è esteso nel mondo contro le guerre, per la pace e per la giustizia; è in dirittura d’arrivo la nuova Costituzione europea. In un momento così importante, nessuno può essere assente senza proporre e intervenire nei modi che ad ognuno sono propri.
Noi
constatiamo la centralità di due questioni che assorbono il dibattito in corso: da una parte il
tragico binomio guerra/terrorismo sullo scenario planetario, dall’altra, a
livello europeo, i sistemi di
funzionamento delle istituzioni comunitarie (più federalismo o più sistema
intergovernativo?).
Pur
riconoscendo la loro importanza, riteniamo che nel confronto internazionale e
nei programmi politici che si stanno stendendo, si stia dimenticando del tutto
il problema del rapporto Europa/Sud del mondo. La sua centralità pare emergere
solo nelle iniziative del movimento sulla globalizzazione, ma è assente
nelle discussioni e nelle proposte programmatiche delle forze politiche che si
confronteranno il 13 giugno prossimo.
Vari
soggetti autenticamente progressisti e pacifisti, in occasione di diversi
dibattiti, seminari, incontri, hanno elaborato precise proposte su temi come:
guerra/terrorismo, rifiuto dell’unilateralismo, riforma dell’ONU, introduzione
dell’art. 11 della Costituzione italiana nella nuova Costituzione europea.
Questo impegno pacifista e nonviolento, che condividiamo e che ci vede
protagonisti, non può far passare in secondo piano la centralità del rapporto
col Sud del mondo, come uno degli assi su cui ridisegnare il ruolo stesso
dell’Europa per i prossimi anni. Riteniamo, infatti, che al fondo di ogni
disordine mondiale, ci sia una situazione di ingiustizia tra le varie aree e
regioni del mondo.
Su questo abbiamo il dovere di
proporre questioni che possano coinvolgere
direttamente i candidati alle prossime elezioni per il rinnovo del
Parlamento europeo, per avere da parte loro risposte esaustive e impegni
precisi.
Ecco
i punti:
1)
la nuova Costituzione preveda esplicitamente che gli interventi di politica
economica, commerciale e monetaria devono perseguire l’obiettivo di ridurre ed
eliminare gli squilibri tra Nord e Sud del mondo; ciò deve significare, per
esempio, la modifica della linea tenuta dall’UE nella conferenza di Cancun nello
scorso settembre per quanto riguarda le importazioni dal Sud, la gestione dei
beni comuni e i diritti di proprietà intellettuali;
2)
ci sia un’azione propositiva per la riforma democratica dell’ONU e delle
sue agenzie
3)
si proponga la riforma radicale del sistema di gestione e degli interventi
della Banca
mondiale e del Fondo Monetario Internazionale;
4)
venga raggiunto da tutti i Paesi dell’UE, entro i cinque anni della prossima
legislatura europea,
l’obiettivo della destinazione dello 0,7% del Pil alla cooperazione allo
sviluppo, fondata sull’autopromozione e la formazione;
5)
si abolisca completamente da parte dei paesi dell’UE il debito estero dei paesi
del Sud del mondo, secondo quanto più volte proposto nelle campagne d’opinione e
nelle varie sedi istituzionali e politiche;
6)
l’UE eserciti nell’ambito dell’ ONU e direttamente una funzione mediatrice e
pacificatrice nei conflitti in corso, in particolare in Palestina e nei Grandi
Laghi, auspicando ogni soluzione concreta e nonviolenta ed impegnandosi anche
materialmente per la tutela dei diritti umani e per interventi che affrontino i
problemi umanitari e sociali sottesi ai conflitti;
7)
l’UE supporti la istituzione di Corpi civili di pace.
Ci
rivolgiamo ai partiti, ai singoli candidati, ai media e a tutti coloro che sono
impegnati nella prossima campagna
elettorale perché questi punti vengano tenuti in considerazione e perché siano
assunti impegni espliciti in tal senso. In particolare, chiediamo ai candidati e
alle candidate di assumere la riduzione degli squilibri tra Nord e Sud come
priorità nel proprio programma elettorale e chiediamo loro, di dichiarare in modo esplicito il
proprio impegno in favore dei punti elencati qualora siano eletti al Parlamento
europeo. Solo nella solidarietà internazionale e intercontinentale, l’Europa
potrà trovare un ruolo proiettato verso il futuro.
Invitiamo
inoltre ogni elettore ed ogni elettrice a tenere conto di questi problemi e dei
programmi elettorali di ciascun candidato/a, sia per esprimere con maggior
consapevolezza la propria scelta elettorale, sia per richiamare ciascun parlamentare
eletto al rispetto degli impegni eventualmente assunti.
“Mosaico di
pace”
“Nigrizia”
Roma, ….. aprile
2004