"NOI SIAMO CHIESA" ( aderente all’International Movement We Are Church- IMWAC)
PRIMA RIFLESSIONE SULLA COSTITUZIONE EUROPEA :
DEMOCRAZIA-CRISTIANESIMO-LAICITA’
- La Convenzione, che sta facendo i primi passi, è chiamata ad operare in un periodo nel quale sono messi in discussione i principi di libertà e di solidarietà che sono alla base della cultura democratica.
- La Convenzione deve dare all’Europa una Costituzione che si ispiri al patrimonio di idee e di valori che trova la sua più alta espressione in una cultura democratica senza aggettivi, né liberale, né popolare, né cristiana, né socialista.
- In questo contesto molti pensano che la religione, in tutte le sue espressioni, può costituire un elemento di grande coesione sociale; ma bisogna contemporaneamente sottolineare che le organizzazioni che rappresentano le chiese europee hanno la tentazione di credersi, come altre volte, le guardiane dei principi e dei valori etici e di sostenere anche le forze politiche conservatrici che condividono le loro affermazioni.
- Questa tentazione spinge dei cattolici a domandare in modo molto esplicito che la Costituzione europea possa considerare i temi religiosi e i valori cristiani come principi fondanti dell’identità europea. Si domanda di riconoscere le radici cristiane dell’Europa ma si dimentica la pluralità e la ricchezza delle sue radici non cristiane. Si dimentica anche che nel nome di Dio e di Gesù ci sono state guerre e persecuzioni.
- L’Europa, al contrario, nasce dalla coscienza che nessuno può pretendere di possedere la verità assoluta e che nessuno ha il diritto di imporre questa verità con la violenza, la guerra od ogni altra forma di pressione morale. La tolleranza non basta; bisogna riconoscere la libertà di coscienza.
- Oggi tutte le Costituzioni europee affermano che non possono esserci discriminazioni per motivi filosofici o religiosi : i tempi del cuius regio eius ac religio non sono che un lontano ricordo. I principi della rivoluzione francese hanno aperto il cammino alla democrazia che aggiunge ormai i diritti sociali ai diritti civili ed ai diritti politici.
- Oggi si ha coscienza che la democrazia non accorda previlegi e non riconosce alcuna superiorità nel nome di un’origine etnica , di una chiesa, di una classe sociale, di un partito, di un’ideologia. La democrazia vive di laicità concepita come il rifiuto di considerare qualsiasi religione o qualsiasi ideologia come portatrice di valori assoluti. La Costituzione di un’Europa democratica deve ispirarsi a questa laicità, cuore della cultura europea.
- Tutti i cristiani sono chiamati a contribuire alla costruzione di un’Europa autenticamente laica . In particolare, per ciò che ci riguarda come movimento di riflessione e di azione per la riforma della Chiesa Cattolica, è la nostra adesione al Vangelo ed allo spirito del Concilio Ecumenico Vaticano II che ci porta a domandare che la laicità sia affermata nella Carta dell’Unione Europea e a sostenere che il cristiano deve misurarsi con la secolarizzazione senza appoggiarsi a delle istituzioni , a delle garanzie, a dei concordati.
- La rivendicazione da parte delle Chiesa di condizioni particolari fa rinascere ostilità e diffidenze al posto di una riflessione comune da parte di credenti e di non credenti, di donne e di uomini in ricerca sui fondamenti dell’Europa allargata. Questi fondamenti dovrebbero essere i diritti della persona, i diritti sociali, i nuovi diritti.
L’Europa dovrebbe giocare un ruolo di traino perché la comunità internazionale agisca contro la dominio economico esercitato sui paesi del Sud del mondo e perché la guerra sia rifiutata come mezzo per risolvere i conflitti.
Roma luglio 2002
Questo contributo ha ricevuto il sostegno dell’ EUROPEAN NETWORK CHURCH ON THE MOVE che partecipa al Forum della Convenzione Europea
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