l’Europa ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e si adopera per la costruzione della pace

"Noi riteniamo che la guerra - scrivono i rappresentati del Movimento Cattolico Internazionale per la Pace - abbia ampiamente dimostrato nel corso dei secoli di non essere uno strumento efficace per la soluzione delle crisi internazionali e pertanto che essa vada esclusa e superata in favore di altri mezzi che nella risoluzione dei conflitti escludano il ricorso alla violenza."
Per questo Pax Christi chiede che nella Costituzione Europea sia posto in evidenza che l’Europa ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e si adopera per la costruzione della pace.
Il documento si articola in tre paragrafi che riguardano la prevenzione e la risoluzione dei conflitti, nonché le azioni di riconciliazione e ricostruzione

1 giugno 2004

Le sezioni europee di Pax Christi in occasione delle prossime elezioni del Parlamento Europeo, 10-13 giugno 2004, vogliono offrire il proprio contributo alla formulazione dei programmi delle forze politiche e dei singoli candidati.

In particolare chiediamo una politica delle difesa e della sicurezza ispirata ai principi della pace e della nonviolenza, della cooperazione e della mutua fiducia tra i popoli, secondo i criteri ispiratori dei padri dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite.

Noi riteniamo che la guerra abbia ampiamente dimostrato nel corso dei secoli di non essere uno strumento efficace per la soluzione delle crisi internazionali e pertanto che essa vada esclusa e superata in favore di altri mezzi che nella risoluzione dei conflitti escludano il ricorso alla violenza.

Chiediamo pertanto che nella Costituzione Europea sia posto in evidenza che
l’Europa ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e si adopera per la costruzione della pace

Auspichiamo quindi che i partiti e i candidati a rappresentarci nel prossimo Parlamento Europeo abbiamo in mente questi principi quando si troveranno a sviluppare e proporre programmi che mirino a correggere e migliorare l’articolo III-193 della Costituzione Europea proposta. Tale articolo afferma: l’Unione deve definire e perseguire politiche ed azioni comuni in particolare; lavorare affinché sia elevato il livello di cooperazione in tutti i campi delle relazioni internazionali. Tutto questo per:

1. salvaguardare valori comuni, interessi fondamentali, sicurezza, indipendenza ed integrità dell’unione;
2. consolidare e supportare a democrazia, il rispetto delle regole, i diritti umani ed il diritto internazionale;
3. preservare la pace, prevenire i conflitti e rafforzare la sicurezza internazionale in conformità con i principi sanciti dalla Carta delle nazioni unite.

Più concretamente, in questo senso, noi proponiamo che l’Europa si impegni a sviluppare politiche di:

1. Prevenzione dei conflitti

1.1.Occorre rafforzare il ruolo della diplomazia anche ricorrendo alle forme nontradizionali della diplomazia dal basso in cui si valorizzano le realtà della società civile delle popolazioni contendenti e dei paesi terzi.
1.2. Adoperarsi per lo sviluppo del disarmo internazionale promuovendo e rafforzando trattati multilaterali per la messa al bando delle armi non convenzionali, nucleari, biologiche e chimiche.
1.3. Sottoporre ad un controllo maggiore la produzione, il commercio delle armi e le intermediazioni. In questo senso è essenziale elevare gli standard previsti dal Codice di Condotta sul trasferimento di armamenti e renderlo realmente vincolante per tutti gli Stati dell’Unione Europea
1.4. Creare e rafforzare tutte le opportunità per il dialogo interreligioso ed interetnico.
1.5. Operare in sintonia stretta con le politiche e le indicazioni delle Nazioni Unite secondo un approccio multilaterale da parte della comunità internazionale ai problemi mondiali.
1.6. Creare e sostenere un’apposita Agenzia di ricerca sui temi e gli strumenti della Pace e della risoluzione nonviolenta dei conflitti
1.7 Promuovere la crescita di una cultura di pace attraverso la realizzazione o il sostegno a programmi di educazione alla pace all’interno delle istituzioni che ufficialmente si occupano di educazione all’interno degli stati membri così come incoraggiando, allo stesso tempo, anche gli sforzi non istituzionali di educazione alla pace

2. Risoluzione dei conflitti

2.1 Creare un Corpo Europeo di Polizia internazionale che sia strutturato, equipaggiato e formato diversamente dagli attuali corpi militari, operi sotto il mandato delle Nazioni Unite e miri esclusivamente al contenimento della violenza da parte dei contendenti.
2.2 Creare e sostenere i Corpi Civili di Pace intesi come contingenti civili formati in modo appropriato per intervenire nelle zone di conflitto.
2.3 Imposizioni di sanzioni economiche che non gravino sulla popolazione con particolare riferimento alle forme di embargo nei confronti della vendita di armi
2.4 Sottolineare esplicitamente il ruolo degli Stati neutrali all’interno dell’Unione, di quelli Stati che non fanno parte di nessuna alleanza militare valorizzando le loro missione di solidarietà soltanto nel quadro delle missioni coordinate dalle Nazioni Unite.

3. Riconciliazione e ricostruzione

3.1 Favorire il dialogo interreligioso ed interetnico così come quello tra tutte le parti che si sono confrontate militarmente nel conflitto o che hanno subito violenza.
3.2. Promuovere tutte le forme di sostegno psicologico e sociale per sanare le ferite causate dal conflitto
3.3 Impegnarsi in una profonda analisi delle cause e delle circostanze che hanno portato allo scatenarsi dei conflitti armati in modo da poter portare avanti politiche di pace che impediscano lo scatenarsi delle guerre