Sergio Quinzio di cui il 22 marzo ricordiamo il decimo anniversario
della morte avvenuta a Roma il 22 marzo 1996,  è stato per molti anni al
centro del dibattito culturale italiano. Autodidatta ed ex Guardia di
finanza, è stato autore di straordinaria rilevanza nell'ambito del
pensiero filosofico-religioso contemporaneo. Ha collaborato a lungo con
giornali e riviste,tra cui il"Corriere della sera","La
stampa","L'Espresso",e altri I suoi libri più conosciuti,tradotti in
varie lingue,sono:Un  commento alla Bibbia(1972-76),Dalla gola del
leone(1982)La croce e il nulla(1984)Radici ebraiche del moderno(1990)La
sconfitta di Dio(1992) Mysterium  iniquitatis(1995).Quale migliore
presentazione di quella che lui stesso fa di se stesso e dei motivi
ispiratori della sua opera in Dalla Gola del Leone: “Un re avendo pietà di
un uomo povero che aveva molto sofferto volle consolarlo e onorarlo,e
perciò lo vestì di porpora,gli mise al dito un prezioso anello,lo
incoronò e lo fece sedere su un trono alla sua destra. Un altro re
invece,avendo pietà e volendo consolare e onorare un uomo povero che
aveva molto sofferto,si svestì della porpora,si tose l'anello e la
corona e andò a sedersi accanto a lui sulla nuda terra della sua
capanna. Quale dei due re  manifestò una pietà più perfetta?E quale dei
due uomini fu più consolato e onorato?Così io credo che ci sarà
restituita la nostra povera vita,e che Dio si abbasserà (Lc. 12,37) per
viverla per sempre con noi,e noi avremo un insaziabile bisogno di
consolarlo e onorarlo per l'eccessiva magnificenza del dono che lo
spoglia:perchè è scritto che chi si umilia sarà esaltato.Io mi metto
alla scuola dei miei miseri ebrei,credo ciò che è impossibile credere”.