Lo scontro sbagliato del Vaticano sulle "radici cristiane" dell'Europa
La posizione di "Noi Siamo Chiesa"
"Noi Siamo Chiesa" non condivide la vivace critica degli esponenti dell'episcopato cattolico all'assenza di riferimenti alle "radici cristiane" dell'Europa nei primi sedici articoli della Costituzione europea in discussione da ieri alla Convenzione.
Il dissenso di "Noi Siamo Chiesa" è condiviso in Italia ed in Europa da molti cattolici e cristiani che si richiamano al Concilio Vaticano II. "Noi Siamo Chiesa" sostiene che :
- in quasi tutte le costituzioni dei paesi europei non si fa riferimento ai valori cristiani ed ugualmente nessun richiamo di questo tipo esiste nei testi solenni che, a livello internazionale, proclamano i diritti dell'uomo;
- nella storia d'Europa nell'ultimo millennio il riferimento al cristianesimo è stato spesso fonte di divisioni, di guerre di religione e di conquista;
- il riferimento alle "radici cristiane" può essere facilmente vissuto come errato elemento di identità in contrapposizione ai positivi valori emergenti di un'Europa multiculturale e multireligiosa. Si pongono le premesse per una separazione tra religioni doc e religioni di serie B;
- gli stessi universali diritti della persona ed i diritti che sono espressione dello stato sociale, fondamento dell'Europa, hanno nella storia del nostro continente le loro prime radici in movimenti ed in elaborazioni culturali che hanno trovato a lungo la Chiesa cattolica ostile o diffidente.
"Noi Siamo Chiesa" ritiene che i credenti nella Parola di Gesù di Nazareth dovrebbero mobilitarsi perché la nuova Costituzione europea, invece di discutibili affermazioni di principio, contenga obiettivi profondamente evangelici come quello del rifiuto della guerra e dell'impegno per il superamento dello squilibrio tra Nord e Sud del mondo.
Roma 7 febbraio 2003