Paolo Ricca critica aspramente Ratzinger

Il teologo valdese a proposito delle "Chiese sorelle"



Roma (NEV), 6 settembre 2000 - Pubblicata in anteprima dall'agenzia
"Adista" (1 settembre 2000), la "Nota sull'espressione chiese sorelle" -
redatta dalla Congregazione per la Dottrina della fede - e la lettera di
accompagnamento del Prefetto della stessa Congregazione, cardinale Joseph
Ratzinger, indirizzata ai presidenti delle Conferenze episcopali, hanno
suscitato in questi giorni vivo dibattito (insieme alla dichiarazione
Dominus Jesus) in ambito ecumenico. Nella "Nota",
la Congregazione vaticana denuncia l'uso "ambiguo" dell'espressione "Chiese
sorelle" che viene fatto in ambito ecumenico, ribadendo che "in senso
proprio, Chiese sorelle sono esclusivamente le Chiese particolari (o
raggruppamenti di Chiese particolari) tra di loro", mentre "l'una, santa,
cattolica e apostolica Chiesa universale non e' sorella ma madre di tutte
le Chiese particolari". La "Nota" ricorda anche che l'espressione Chiese
sorelle "puo' essere usata solo per quelle comunita' ecclesiali che hanno
conservato un episcopato ed un'eucaristia validi". Pubblichiamo di seguito
un commento alla "Nota" da parte del teologo valdese Paolo Ricca, docente
di Storia della chiesa alla Facolta' valdese di teologia di Roma.
"La lettura della 'Nota sull'espressione chiese sorelle' mi ha fatto venire
in mente la parola di Gesu' il quale, a chi gli diceva: 'Ecco tua madre, i
tuoi fratelli e le tue sorelle la' fuori che ti cercano', rispose: 'Chi e'
mia madre e chi sono i miei fratelli?'. Poi, girando lo sguardo su coloro
che gli sedevano intorno, disse: 'Ecco mia madre e i miei fratelli!
Chiunque avra' fatto la volonta' di Dio, mi e' fratello, sorella e madre'
(Marco 3,32-35). Questa e' la risposta che mi sembra piu' pertinente alla
nota del cardinale Ratzinger, con le sue sottili distinzioni e
disquisizioni, fedeli forse alla lettera dei testi magisteriali cattolici,
ma non certo allo spirito che animo' il Concilio Vaticano II e che sembra
ormai aver cessato di soffiare a Roma. Se poi si vuole entrare nel merito
della 'Nota' si puo' dire che il discorso del cardinale Ratzinger,
comprensibile dal punto di vista di una ecclesiologia cattolica
tradizionale, e' completamente fuori dal discorso biblico sulla chiesa, sia
per quanto concerne l'idea di una 'chiesa madre' (che nel Nuovo Testamento
non c'e': la 'nostra madre' e' la 'Gerusalemme celeste', Galati 4,26), sia
per quanto concerne l'affermazione che sono vere chiese - e quindi tra loro
'sorelle' - 'solo quelle che hanno conservato un episcopato ed
un'eucaristia validi'. Il discorso del Nuovo Testamento al riguardo e'
completamente diverso; basti citare la parola-chiave dell'ecclesiologia
neotestamentaria, che e' quella di Gesu': 'Dove due o tre sono riuniti nel
mio nome li' sono io in mezzo a loro' (Matteo 18,20)". (pel)

 




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