IL PAPA IN UCRAINA: "UNA INIZIATIVA DISCUTIBILE SOTTO IL PROFILO ECUMENICO E POLITICO"


Secondo il prof. Ricca questo viaggio non facilitera' le relazioni con
l'ortodossia

Roma (NEV), 27 giugno 2001 - "La visita del Papa in Ucraina pone molti
problemi sotto il profilo ecumenico" e' l'opinione del prof. Paolo Ricca,
docente alla Facolta' valdese di teologia di Roma, intervistato
dall'Agenzia stampa NEV a proposito del viaggio del pontefice romano in
Ucraina. "L'iniziativa del pontefice - secondo il prof. Ricca - si
inserisce in una situazione di rapporti ecumenici gia' di per se'
complessi, sia per quanto riguarda l'ortodossia in Ucraina (composta da una
pluralita' di chiese che non sempre si riconoscono tra loro) sia
soprattutto per il problema degli uniati, cioe' i cattolici di rito
ortodosso. Queste chiese, che riconoscono il papa pur avendo riti e
discipline delle chiese ortodosse, sono uno dei frutti avvelenati della
Controriforma, rappresentano emblematicamente il tentativo di 'riconquista'
dell'oriente ortodosso da parte di Roma. Un secondo aspetto problematico di
questa visita in Ucraina - prosegue Ricca - e' dato dal fatto che il papa
e' stato invitato, oltre che - come e' ovvio - dalle due chiese cattoliche
nazionali (quella di rito bizantino e quella di rito latino), anche dal
capo del governo ucraino. Non e' invece stato invitato dalle chiese
ortodosse, largamente maggioritarie nel paese, le quali anzi lo avevano
esplicitamente scongiurato, con una lettera del metropolita ortodosso di
Kiev, di rinunciare per ora a questo viaggio. Il papa ha deliberatamente
ignorato questa richiesta. Nessuno, va da se', mette in discussione il suo
diritto di visitare i cattolici in Ucraina, ma il fatto che egli si
presenti nella duplice veste di capo di Chiesa e di capo di Stato complica
ulteriormente la gia' intricata situazione. In questa occasione, come in
tante altre, il papa gioca contemporaneamente su due scacchiere: quella
religiosa e quella politica, cercando di trarre il massimo vantaggio da
entrambe. Ecumenicamente l'operazione e' viziata in partenza. Sia perche',
specialmente in Ucraina, non c'e' pace ma 'guerra fredda' tra cattolici e
ortodossi (e la presenza del papa non favorisce certo la distensione), sia
perche' il risvolto politico della visita, con le sue ricadute
diplomatiche, si svolge su un piano che nulla ha a che vedere con quello
ecumenico. L'ecumenismo non e' esercizio di diplomazia ma scuola di
fraternita' e non e' con incontri tra capi di stato che si costruisce
l'unita' della chiesa".




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