I Servi di Maria
vendono a Mons. Maggiolini il loro convento di Tirano.
Padre Camillo De Piaz rimarrà tollerato per la sua età ed il suo prestigio
Sono andate a buon fine le pressioni del Vescovo di Como Mons. Alessandro Maggiolini per acquisire l’edificio del convento dei Servi di Maria prospiciente il venerato e frequentatissimo Santuario della Beata Vergine di Madonna di Tirano in Valtellina. La provincia lombardoveneta dei Servi ha infatti venduto a fine febbraio quanto il vescovo voleva comprare da anni; ci sono state forti e autorevoli resistenze all’interno dell’Ordine ma alla fine ha prevalso la volontà di non ostacolare il desiderio del vescovo e magari anche la consapevolezza di fare un buon affare dal punto di vista economico.
In Valtellina questa vicenda ha sconcertato non poco. Sarebbe la fine della presenza dei Servi in valle. Ad essi fu affidato nel 1925 la gestione del Santuario che continuò fino al 1975 quando il Comune di Madonna di Tirano, cui spettava la nomina del Rettore del Santuario per antichissime norme, pose condizioni inaccettabili per il rinnovo del mandato, costringendo i Servi a lasciare. Fu una storia che suscitò clamori e contestazioni a suo tempo; un’operazione democristiana –si disse- gestita col silenzio della Curia di Como.
La vicenda di oggi va ben aldilà di una normale transazione tra diverse strutture ecclesiastiche ed ha un significato che viene ben compreso da chi conosce il contesto in cui essa avviene.
Anzitutto i Servi di Maria non manterranno in valle, dopo tanti anni, neanche quel minimo punto di riferimento che esso era loro rimasto. I propositi della Curia di Como sono quelli di sistemare nell’edificio una Casa di accoglienza (e forse anche una penitenzeria, appendice del Santuario) in previsione dell’anno celebrativo del quinto secolo dell’apparizione mariana del 29 settembre 1504, in ricordo della quale fu costruito il Santuario.
Questo proposito si scontra inoltre con la presenza da dieci anni nell’edificio ora venduto della comunità terapeutica “Il Gabbiano” che ospita attualmente venti tossicodipendenti e venti malati terminali di AIDS e che si vede minacciata di sfratto immediato. Dopo essere stata all’inizio accettata con difficoltà la comunità è ora una presenza importante ed ha fatto un significativo e fruttuoso lavoro di rapporti sul territorio.
Oltre alla presenza della comunità terapeutica il convento dei Servi di Madonna di Tirano è ben noto al di fuori della Valtellina perché vi risiede da anni, dopo un lungo periodo trascorso a Milano, Padre Camillo De Piaz. Ora ottantaseienne, Padre Camillo testimoniò durante gli anni della seconda guerra mondiale una radicale posizione antifascista evangelicamente ispirata che lo portò a collaborare con il Fronte della Gioventù di Curiel, fu poi protagonista della vita culturale di Milano nel dopoguerra, alter ego di Padre Turoldo, si schierò sempre con coerenza e coraggio a favore delle posizioni conciliari e per un profondo rinnovamento della Chiesa cattolica dando vita all’esperienza della Corsia dei Servi.
A Tirano Padre Camillo è nato, è molto legato alla sua terra dove vuole concludere la sua vecchiaia; la sua autorità morale e l’ascolto che ha tuttora in valle e fuori rendono difficili interventi d’autorità nei suoi confronti; corre voce che a Padre Camillo sarebbe “concesso” di rimanere nella casa ma non è difficile supporre che tutta questa vicenda l’abbia trovato contrario e molto amareggiato.
A Milano chi conosce la differente statura dei personaggi coinvolti in questa vicenda non fa fatica ad esprimere opinioni severe e considerazioni amare. ( da “Adista” n.25 del 3 aprile 2004)