COMUNICATO DEI VESCOVI DELLA TOSCANA

PER LA PACE





Nella nostra precedente assemblea (1 ottobre '02) prendemmo ferma
posizione in favore della pace in di fronte alla diffusione di
conflitti e violenze in varie parti del mondo. Adesso noi vescovi
della Toscana per fedeltà al Vangelo della pace, in comunione con il
magistero del Papa e condividendo il desiderio di pace del nostro
popolo, constatando che gli organismi deputati all'esercizio del
diritto internazionale si trovano di fatto esautorati e in particolare
come l'ONU non sia posta in grado di intervenire con pari efficacia
nei confronti di tutte le violazioni dei diritti umani, della libertà,
della sicurezza e della democrazia, dovunque e da chiunque vengano
perpetrate,

esprimiamo

un chiaro, preoccupato e deciso NO alla guerra, di fronte agli
avanzati preparativi e al dispiegamento di forze in atto, con la
prospettiva di azioni militari che potrebbero svilupparsi anche
ignorando o forzando le norme del diritto internazionale;

chiediamo

al Parlamento e al Governo italiani, chiamati a prendere importanti e
gravi decisioni di politica estera, di confrontarsi con responsabilità
e coraggio con gli accorati appelli alla pace del Santo Padre Giovanni
Paolo II - in particolare il messaggio per la Giornata della pace 2003
e il discorso al corpo diplomatico accreditato presso la S. Sede -
volti a promuovere il dialogo, la mediazione e la riconciliazione tra
le parti in conflitto e quindi a scongiurare guerre sempre inutili e
con dannosissimi effetti in primo luogo sulle popolazioni inermi;

invitiamo

tutte le comunità ecclesiali e ogni cristiano, insieme con tutti gli
uomini e le donne di buona volontà, a convertirsi alla pace, a
coltivare e diffondere pensieri e gesti di pace, a celebrare momenti
comunitari di riflessione e preghiera, a digiunare per la pace, a
manifestare con franchezza ai membri del Parlamento e del Governo il
profondo desiderio di pace, di giustizia e di democrazia del nostro
popolo e di tutti i popoli del mondo dicendo un fermo e chiaro NO all'
ipotesi di partecipazione o sostegno alla guerra all'Iraq da parte
dell'Italia e chiedendo invece di adoperarsi con ogni mezzo
nonviolento perché in quel paese si affermino i diritti umani e la
democrazia; come pure di moltiplicare le attenzioni e gli sforzi per
la pace in Terrasanta e in tutte le altre situazioni di guerre e
conflitti dimenticati;

riaffermiamo

l'esigenza di maggiore giustizia distributiva su base planetaria, come
fonte di vita e di sviluppo per tutte le aree del mondo da liberare
dalla fame e dalla miseria.



Raccomandiamo a tutti i sacerdoti che questo messaggio sia letto in
tutte le chiese della Toscana, come pure a tutti i laici e alle
associazioni e movimenti cattolici di darne la massima diffusione in
tutti gli ambienti e realtà civili e sociali della nostra regione.

28 gennaio 2003




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