In 60 anni l'Italia è stata governata per 52
anni da un cattolico e per 8 da un laico. Se la DC e i suoi numerosi eredi avessero
fatto per la famiglia tutto ciò che avevano promesso, oggi le famiglie
italiane dormirebbero tra due guanciali. Sa invece qual è il risultato? Che
l'Italia investe nella spesa sociale il 26,4% del Pil,
5 punti in meno che nel resto d'Europa a 15, quella infestata
di massoni, mangiapreti, satanisti e -per dirla con
Tremaglia- culattoni.
Se poi andiamo a vedere quanti fondi vanno alle famiglie e
all'infanzia nei paesi che non hanno avuto la fortuna di avere in casa Dc e Vaticano, scopriamo altri dati interessanti.
L'Italia è penultima in Europa col 3,8% della spesa sociale alle famiglie,
contro il 7,7% dell'Europa, il 10,2% della Germania,
il 14,3% dell'Irlanda.
Noi diamo alla famiglia l'1,1% del Pil: meno della metà della media europea (2,4). Sarà un
caso, ma noi siamo in coda in Europa per tasso di natalità: la Francia
ha il record con 2 figli per donna, la media europea è 1,5, quella italiana
1,3. E il resto d'Europa ha i Pacs, noi no: pare
che riconoscere i diritti alle coppie di fatto non impedisca
le politiche per la famiglia, anzi. Lei che ne dice?
Lei sa, poi, che per sposarsi e fare figli, una coppia ha bisogno di un
lavoro stabile.
Sa quanto spendiamo per aiutare i disoccupati? Il 2% della spesa sociale,
ultimi in Europa. La media Ue è il 6%. La Spagna del terribile Zapatero spende il 12,5.
I disoccupati che ricevono un sussidio in Italia sono
il 17%, contro il 71 della Francia, l'80 della Germania, l'84 dell'Austria,
il 92 del Belgio, il 93 dell'Irlanda, il 95 dell'Olanda, il 100% del Regno
Unito. E per i giovani è ancora peggio: sotto 25
anni, da noi, riceve il sussidio solo lo 0,65%; in Francia il 43, in Belgio il 51, in Danimarca il 53, nel Regno
Unito il 57.
Poi c'è la casa. Anche lì siamo penultimi: solo lo
0,06% della spesa sociale va in politiche abitative (la media Ue è il 2%, il Regno Unito è al 5,5). Se
in Italia i figli stanno meglio che nel resto del mondo, anche perché sono
pochissimi, per i servizi alle madri siamo solo al 19° posto.
Forse, Eminenza, visto il rendimento dei politici cattolici o sedicenti tali,
avete sempre puntato sui cavalli sbagliati. O forse, se aveste dedicato un
decimo delle energie spese per combattere i Dico e i
gay a raccomandare qualche misura concreta per la famiglia, non saremmo i
fanalini di coda dell'Europa: perché i nostri politici le promesse fatte agli
elettori non le mantengono, ma quelle a voi le mantengono eccome. Sono
proprio sacre.
Ora speriamo che il Family Day faccia il miracolo. A
questo proposito, vorrei mettere una buona parola per evitare inutili
imbarazzi. Come lei sa, hanno aderito all'iniziativa
moltissimi politici così affezionati alla famiglia da averne due o tre a
testa. Come Berlusconi, che ha avuto due mogli,
senza contare le giovani e avvenenti attiviste di Forza Italia con cui
prepara il Family Day nel parco di villa Certosa. Le
cito qualche altro esempio da un bell'articolo di
Barbara Romano su Libero. Vediamo la Lega,
che fa fuoco e fiamme per la sacra famiglia. Bossi 2 mogli. Calderoli 2
mogli (la seconda sposata con rito celtico) e una compagna. Castelli,
una moglie in chiesa e l'altra davanti al druido. Poi c'è l'Udc, l'Unione democratico cristiana, dunque piena
di separati e divorziati. Divorziato Casini, che ha avuto
due figlie dalla prima moglie e ora vive con Azzurra. Divorziati l'ex segretario Follini e il
vicecapogruppo Giuseppe Drago, mentre la
vicesegretaria Erminia Mazzoni sta con un
divorziato. D'Onofrio ha avuto l'annullamento dalla
Sacra Rota. Anche An
è ferocissima contro i Dico. Fini ha sposato una
divorziata. L'on. Enzo Raisi
ha detto:"Io vivo un pacs".
Altro "pacs" inconfessato è quello tra Alessio Butti e la sua compagna Giovanna. Poi
i due capigruppo: alla Camera, Ignazio La Russa, avvocato
divorzista e divorziato, convive; al Senato, Altero Matteoli, è divorziato e risposato con l'ex assistente.
Adolfo Urso è separato. L'unico big in regola è
Alemanno:si era separato dalla moglie Isabella Rauti, ma poi son tornati
insieme. Divorziati gli ex ministri Baldassarri (risposato)
e Martinat (convivente). La Santanchè
ha avuto le prime nozze annullate dalla Sacra Rota,
poi ha convissuto a lungo. E Forza Italia? A parte
il focoso Cavaliere, sono divorziati il capogruppo alla Camera Elio Vito e il
vicecapogruppo Antonio Leone. L'altro vice, Paolo
Romani, è già al secondo matrimonio: «e non è finita qui», minaccia. Gaetano
Pecorella ha alle spalle una moglie e "diverse convivenze".
Divorziati anche Previti, Adornato,
Vegas, Boniver. Libero cita tra gli irregolari persino Elisabetta Gardini,
grande amica di Luxuria, che ha un figlio e (dice
Libero) convive con un regista. Frattini, separato
e convivente, è in pieno Pacs. Risposàti
pure Malan, D'Alì
e Gabriella Carlucci, mentre la Prestigiacomo
ha sposato un divorziato. E al Family day ci sarà
pure la Moratti
col marito Gianmarco, pure lui divorziato.
Ecco, Eminenza, personalmente sono convinto che ciascuno a casa sua sia
libero di fare ciò che vuole. Ma è difficile accettare l'idea che questi
signori, solo perché siedono in Parlamento, abbiano
dal '93 l'assistenza
sanitaria per i conviventi more uxorio e vogliano negarla a chi sta fuori. E che lei Eminenza non abbia mai tuonato contro i Pacs parlamentari.
Ora però non vorrei che qualche Onorevole Pacs
disertasse il Family Day per paura di beccarsi una
scomunica. Perciò mi appello a lei: se volesse concedere una speciale
dispensa almeno per sabato, ne toglierebbe d' imbarazzo
parecchi. Potrebbe pure autorizzarli a sfilare ciascuno con tutte le sue
famiglie, magari entro e non oltre il numero di 3. Per far numero. Ne
guadagnerebbe la partecipazione. Si potrebbe ribattezzare l'iniziativa Multifamily Day.
da www.annozero.rai.it
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