Le ambiguità della Congregazione dell’ex Sant’Offizio
A proposito di coppie, omo ed etero sessuali
A seguito delle continue prese di posizione della "Congregazione per la Dottrina della Fede" (CDF), compresa quella più recente sulle "unioni omosessuali", l’associazione italiana "Noi Siamo Chiesa" si domanda se non sarebbe ora di modificare l’intestazione del sopra detto istituto vaticano in : "Congregazione per la fede nelle dottrine e politiche conservatrici".
Tale denominazione, a nostro avviso, avrebbe due vantaggi considerevoli: non comprometterebbe la fede e le opinioni di quella parte (forse maggioritaria) del Popolo di Dio che non si riconosce nei giudizi della CDF; e consentirebbe alla suddetta Congregazione di mantenere, senza alcuna implicazione ecclesiale, la propria secolare inclinazione inquisitiva e repressiva nei confronti sia del sesso che delle politiche progressiste-liberazioniste.
Anche le ultime "Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali", firmate dal Card. Ratzinger, approvate dal Papa e pubblicate il 31-7-03 non si discostano dalla suddetta matrice repressiva.
Solo tre concise osservazioni.
La stessa nota curiale sulle "unioni omosessuali" è rivelatrice dell’assenza dell’asse centrale della fede cristiana: Gesù è citato solo nel 1° capitolo per dire che "l’unione matrimoniale tra l’uomo e la donna è stata elevata da Cristo alla dignità di sacramento" e che il suddetto matrimonio "è segno dell’alleanza di Cristo e della Chiesa". Dopo questo riferimento, i censori vaticani ripongono Gesù di Nazareth nella sua tomba.
Anche quando si riferiscono alle depravazioni omosessuali, citano tre versetti di Paolo (Rom 1,24-27; 1 Cor 6,10; 1 Tim1,10) che nulla hanno a che vedere con le "unioni omosessuali": infatti nel primo testo Paolo parla delle diverse forme di azioni vergognose e adorazioni di idoli da parte degli uomini prima di Cristo, compresi i rapporti sessuali "contro natura" o di "uomini infiammati di passione per gli altri uomini" (ma mai di unioni omosessuali stabili); nel secondo gli omosessuali non vengono neppure menzionati; come d’altronde nel terzo, dove Paolo scrive che la legge è fatta per "gli immorali, per i depravati, per i mercanti di schiavi, per i bugiardi e gli spergiuri: insomma per tutti quelli che vanno contro la sana dottrina".
Il rispetto e il valore che riconosciamo a filosofie o culture conservatrici o tradizionaliste ci obbliga a riconoscere che la Congregazione vaticana solleva alcuni problemi ed obiezioni importanti, che noi non sottovalutiamo: quello che è inaccettabile è che essa sentenzi su tematiche "opinabili", quali la legge morale, i diritti inalienabili, l’organizzazione sociale, il diritto civile, l’istituto matrimoniale, il dovere del parlamentare cattolico, l’abrogazione della legge ingiusta, come se fosse l’incarnazione di una Agenzia divina e onnisciente.
L’uso di criteri profani, ma rivestiti di paramenti sacrali, è un classico del vertice vaticano, che ripete lo stesso cliché quando sentenzia tanto su relazioni omosessuali come eterosessuali. Valga come esempio eclatante la nota discussione sulla liceità della "pillola". L’opposizione vaticana verso l’uso degli anticoncezionali da parte di regolari coppie di sposi è dovuta al motivo che tali artefatti vanno "contro l’ordine naturale" e interferiscono con il disegno del Creatore. Anche in quel caso il Magistero cattolico, contro il parere della quasi totalità dei cattolici e persino di autorevoli teologi, si mobilitò sollecitando politici e leader cattolici a boicottare l’introduzione della "pillola" in nome dell’ordine naturale (non di quello soprannaturale, dal momento che anche in quel caso Gesù e le Scritture erano muti).
L’uso coatto di categorie provenienti dalla legge morale naturale da parte di Autorità che hanno una competenza (relativa) solo su ordini e leggi sovra-naturali conduce al seguente paradossso: le coppie omosessuali, secondo il censore vaticano, commettono "peccati gravemente contrari alla castità" (1°cap.) e vivono, dunque, in una permanente minaccia di dannazione eterna, ne più e ne meno come le coppie eterosessuali regolarmente sposate, che regolano la propria fertilità con mezzi non naturali. Entrambi, infatti, violano principalmente un "ordine relativo alla retta ragione", in sostanza un codice biologico.
Non ci risulta che l’organo inquisitivo vaticano abbia mai "pubblicamente" contrastato il comportamento di cattolici in materie riguardanti l’ordine sociale, come la mafia la corruzione, il traffico delle armi, l’inquinamento della natura, l’arricchimento sproporzionato dei Ricchi Epuloni, il lavoro nero, le dittature.
Anche nel recente caso dell’invasione dell’Iraq da parte dell’unica potenza imperiale, il magistero cattolico si è impegnato a dichiarare la propria opposizione alla guerra, senza intimare ai politici, cattolici o non, un preciso codice parlamentare atto a impedire la legalizzazione dell’atto bellico.
Tale doppiezza nell’uso delle categorie razionali e della morale sociale, buone per reprimere la sessualità umana ma non i gravi squilibri e lacerazioni della pace sociale, rende la CDF, ex Sant’Offizio, un naturale alleato di quelle forze ideologiche, finanziarie e politiche che sono interessate al proprio profitto illimitato, anche se ciò condanna la terra e miliardi di esseri umani a dissesti sempre maggiori.
Se i cattolici sentono il bisogno di una Congregazione per la retta dottrina, dovranno inventarne una fondata sui geni della teologia e della prassi liberazionista di Gesù: "Il Signore mi ha scelto per portare il lieto messaggio ai poveri. Mi ha mandato per proclamare la liberazione ai prigionieri, e il dono della vista ai ciechi, per liberare gli oppressi, per annunziare il tempo nel quale il Signore sarà favorevole" (Lc 4,18-19).
4 Agosto 03
L’associazione italiana "Noi Siamo Chiesa"
Aderente al Movimento Internazionale We Are Church (IMWAC)