Aderire a “Noi Siamo Chiesa”. Perchè.
Il movimento “Noi Siamo Chiesa”-NSC questo anno ha compiuto dieci anni; sono un attimo se rapportati alla storia della Chiesa ma sono un fatto importante se si pensa che questo movimento è nato in modo non programmato, solo in conseguenza del successo di adesioni in tutta Europa all’ “Appello dal popolo di Dio” che nel 1996 ha proposto ai vertici della Chiesa sei punti di riforma nella linea del Concilio. Essi sono : dialogo e pluralismo nella Chiesa, ruolo della donna, eucaristia comunitaria ed ammissione ad essa dei divorziati risposati, celibato facoltativo del clero, riammissione dei preti sposati al servizio della comunità, superamento delle discriminazioni verso gli omosessuali, libertà di coscienza per quanto riguarda la regolazione delle nascite, impegno per la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato. Il movimento “Noi Siamo Chiesa” è da allora continuato in modo informale, senza mezzi materiali e dovendo soffrire degli abbandoni e delle passività di quanti si sono ben presto resi conto che concrete riforme non si riuscivano ad ottenere.
Facendo il punto sulla propria attività dopo dieci anni, “Noi Siamo Chiesa” in Italia ha deciso di proporre a chi condivide i propri punti di vista e le proprie iniziative una forma esplicita di adesione. A chi invece simpatizza per una presenza critica nella Chiesa ma ha difficoltà a partecipare o condivide solo in parte le prese di posizione di “Noi Siamo Chiesa” viene proposta una semplice dichiarazione di appoggio. Perché una qualche formalizzazione ? perché:
1) i tempi per la riforma della Chiesa nella linea del Concilio, anche a causa del nuovo pontificato, hanno, con tutta evidenza, tempi medio-lunghi. Bisogna attrezzarsi a “resistere”.
2) esiste una realtà di base, vivace e spesso socialmente impegnata, che fa ancora riferimento alla Chiesa cattolica e che è in forte disagio. Essa necessita di avere in modo continuativo punti di riferimento chiari, biblicamente e teologicamente motivati, che si richiamino, in particolare ma non solamente, alle elaborazioni di un recente passato su una concezione della Chiesa come popolo di Dio, su una pastorale di accoglienza e non di esclusione, su un ecumenismo non parolaio, su un impegno concreto per la pace fondata sulla giustizia e via di questo passo. Queste realtà di base non gradiscono i silenzi o le mormorazioni nelle sacrestie di quanti non sono d’accordo con l’abbandono di fatto del Concilio e del suo spirito ma che subiscono i condizionamenti psicologici del mondo ecclesiastico ed il sistema gerarchico-autoritario che impone censure ed autocensure.
3) “Noi Siamo Chiesa” nel suo piccolo può, con altri, contribuire a tenere aperta una linea di contraddizione esplicita ed interna al mondo cattolico. Lo può fare sia in prima persona sia, ancora meglio, favorendo e promuovendo networks con ogni gruppo o realtà orientata nello stesso modo .
Per potere però svolgere questa funzione “Noi Siamo Chiesa” deve uscire da una informalità durata troppo a lungo ed ha la necessità di maggiore stabilità organizzativa, anche per partecipare con autorità come sezione italiana all’International Movement We Are Church (IMWAC) che coordina le iniziative a livello internazionale. “Noi Siamo Chiesa” deve poi chiedere maggiore responsabilizzazione a chi vi è già attivo, offrendo strumenti di democrazia interna e deve venire incontro alle richieste di appartenenza e di adesione che esistono anche se in quantità fino ad ora modeste.
A questo scopo sono stati predisposti due moduli, uno per chi vuole aderire ed uno per chi “simpatizza”. “Noi Siamo Chiesa” ha solo strumenti poveri per comunicare queste proprie proposte (internet, posta elettronica, posta normale, contatti personali). La censura nei propri confronti sulla stampa cattolica dura da dieci anni, cioè da sempre. Pubblichiamo qui di seguito i due moduli, in calce ai quali ci sono informazioni su come inviarli per chi volesse aderire o “simpatizzare” usando di questa informazione. Su questo sito Internet si possono leggere informazioni su NSC e tutti i documenti in ordine cronologico dai più recenti all’Appello dal popolo di Dio del gennaio 1996. Lo Statuto di “Noi Siamo Chiesa” si può leggere nella home page ciccando “Come contattarci”.
Chi aderisce e non è collegato a un gruppo esistente di “Noi Siamo Chiesa” può, come prima attività, fare circolare le prese di posizione, mandare informazioni, osservazioni e proposte e studiare la possibilità di iniziative locali. Il coordinamento nazionale ha sede attualmente in via Bagutta 12 a Milano. Si può scrivere a vi.bel@iol.it (indirizzo di posta elettronica del coordinatore Vittorio Bellavite, tel. 022664753). Nel caso di modulo inviato per posta elettronica la firma autografa non è prevista.
Modulo
per l’adesione
“Noi Siamo Chiesa”, aderente all’International Movement We Are Church-IMWAC
Io sottoscritto/a, condividendone le
finalità e le proposte, aderisco al movimento “Noi Siamo Chiesa” ed al suo
statuto e mi impegno
a partecipare e a contribuire.
Nome _______________________________ Cognome ________________________________
Indirizzo______________________________CAP____________Città______________________
Tel. ____________________ Cell. ____________________ Email ______________________
Firma_________________________________Data____________________________________
Modulo
per il simpatizzante
“Noi Siamo Chiesa”, aderente all’International Movement We Are Church-IMWAC
Io sottoscritto/a, simpatizzo per il movimento “Noi Siamo Chiesa” e sono disposto a collaborare
Nome _______________________________ Cognome ________________________________
Indirizzo__________________________________________Cap_____Città__________________
Tel. ____________________ Cell. ____________________ Email ______________________
Noi siamo chiesa o tendiamo ad esserlo?
La consegna
"noi siamo chiesa", carica di risonanze
conciliari, intende affermare la centralità del "popolo di Dio"
rispetto alle strutture e gerarchie ecclesiali. Ma, più profondamente, questo
"noi" rinvia alla "comunione" dei fratelli e delle sorelle tra di loro e con Gesù Signore;
rimanda cioè ad un’unione ancora più intima, al livello di una identificazione,
il corpo di Cristo.
Se questo è
vero, non basta il battesimo a renderci membri della chiesa, ad immetterci in
questa comunione. E’ una comunione che nasce solo
dall’amore, dal nostro amore per Cristo e dall’amore di Cristo per noi. Una
comunione tanto più profonda quanto più profondo è
l’amore che la plasma..
Allora
s’impone una domanda: è vero che noi siamo chiesa? Non sarebbe più giusto dire che tendiamo, faticosamente, ad esserlo? Che
la chiesa non è tanto per noi un luogo di
appartenenza, e di rifugio, quanto invece un esigente progetto di vita? Che diventiamo chiesa nella misura in cui cresciamo nella
coscienza di questi nostri vincoli? Che diventiamo
chiesa soprattutto nella misura in cui amiamo? In cui ci amiamo tra di noi, e in cui amiamo Gesù
di Nazareth? Non sarebbe più impegnativo vivere la nostra comunione come un
albero in crescita continua, irrorato dall’amore? Come un albero di cui noi
siamo i rami e di cui Gesù è il tronco? (Giulio Girardi)