LE PAROLE SONO
PIETRE. PREZIOSE. L'ULTIMA PERLA DI PAPA RATZINGER
33173. ROMA-ADISTA. Le parole e gli scritti del papa da ora
in poi sono
merci a pagamento: le più care quelle scritte solennemente nelle encicliche,
le meno costose quelle pronunciate nei discorsi
(Angelus, catechesi del
mercoledì, allocuzioni varie). Qualunque testo che ha per autore il Papa o
un qualsiasi dicastero della S.Sede d'ora in poi è protetto da un rigido
copyright e può essere pubblicato solo dalla Libreria Editrice Vaticana
(Lev). Nessun giornale e nessuna casa editrice
potranno più pubblicare il
testo di una enciclica e di un discorso papale senza
previo contratto a
pagamento con la Lev. Sarà impossibile, pena pesanti
sanzioni economiche e
giudiziarie, qualunque scoop giornalistico che anticipi la pubblicazione di
un documento vaticano prima della sua diffusione ufficiale.
È l'effetto del decreto firmato lo scorso 31 maggio dal Segretario di Stato
vaticano, card. Angelo Sodano, decreto
che affida alla Libreria Editrice
Vaticana i diritti d'autore su tutte le parole del papa.
Ecco il testo del decreto che Sodano ha firmato il 31 maggio con decorrenza
immediata e retroattiva:
"Sono affidati alla Libreria Editrice Vaticana, quale Istituzione
collegata
alla Santa Sede, l'esercizio e la tutela, in perpetuo e per tutto il mondo,
di tutti i diritti morali d'autore e di tutti i diritti esclusivi di
utilizzazione economica, nessuno escluso od
eccettuato, sopra tutti gli atti
e i documenti attraverso i quali il Sommo Pontefice esercita il proprio
Magistero. Nell'assolvimento di tale incarico la Libreria Editrice Vaticana,
in persona del direttore e legale rappresentante pro tempore,
agisce nel
nome e nell'interesse della Santa Sede, con il potere di compiere qualsiasi
atto di disposizione dei diritti medesimi, di adire le vie legali e
giudiziarie, di proporre qualsiasi azione volta alla piena protezione e alla
realizzazione dei diritti stessi, di resistere a
qualsiasi pretesa o domanda
di terzi, in conformità alle norme dei trattati e delle convenzioni
internazionali cui ha aderito anche la Santa Sede".
Genesi di un decreto
Perché un decreto così tempestivo (uno dei suoi primi atti amministrativi da
Papa) e rigido?
Oltre che per salvaguardare da subito ogni suo scritto, Papa Ratzinger ha
voluto mettere subito mano al marasma che si era creato attorno alle opere
del suo immediato predecessore, Karol Wojtyla. La domanda che circolava in
Vaticano e fuori, durante gli ultimi anni di interregno
per la malattia di
Wojtyla, era: chi amministra, come e a beneficio di
chi gli ingenti proventi
economici piovuti dalle altissime tirature mondiali dei libri firmati da
Giovanni Paolo II? Solo in lingua inglese sono 2770 i titoli di libri che
portano la sua firma, oltre 1000 in lingua spagnola, intorno ai 370 quelli
in italiano. Per queste innumerevoli edizioni e traduzioni, chi ha redatto,
firmato e gestito gli aspetti economici del diritto d'autore
? In Vaticano
nessuno lo sa o nessuno vuol dirlo. Ma certamente
molte cose non sono andate
e non vanno ancora per il verso giusto. Non è escluso che molti di quei
libri siano stati pubblicati come res nullius ad
esclusivo beneficio
economico degli editori. Né si può escludere che i
diritti, ove pagati,
siano finiti nelle mani sbagliate.
Il decreto voluto da Ratzinger, che ha lo scopo di
mettere ordine sul
passato e sul futuro dei copyright sugli scritti dei papi, ha provocato una
gran levata di scudi dagli editori che contestano la rigidità delle norme e,
ancora più, la loro retroattività. In Germania, per esempio, numerose case
editrici hanno pubblicato opere di Ratzinger con
l'acquisizione dei diritti
dietro pagamento. Ora, però, la S. Sede pretende che quei diritti vengano
restituiti. E non solo quelli sulle opere che Ratzinger
scrive e scriverà da
Papa, ma anche quelli sulle pubblicazioni precedenti, scritte da professore
o da cardinale, decretando unilateralmente la non validità dei contratti
stipulati a suo tempo. Ove le case editrici rifiutassero la richiesta
vaticana, per esse si precluderebbe qualsiasi
possibilità di nuovi contratti
sui futuri scritti di Papa Ratzinger.
Nel tentativo di rabbonire gli editori, nei giorni dal 13 al 16 dicembre, i
dirigenti della Lev hanno convocato una riunione a
porte chiuse presso la
Domus Sanctae Marthae (l'hotel dentro il vaticano voluto da Giovanni
Paolo
II per ospitare i cardinali durante il conclave) con gli editori italiani ed
internazionali dei libri di Joseph Ratzinger. Il presidente della Lev,
mons.
Giuseppe Scotti, e il direttore della stessa, il salesiano don Claudio
Rossini, sostenuti dalle relazioni di due esperti in
materia di copyright
(l'avvocato Carmine Stingone e il gesuita p. Joseph Fessio) hanno spiegato
agli editori il contenuto del decreto e gli aspetti legali e giuridici della
tutela del diritto d'autore. A conclusione del convegno, lo stesso don
Rossini, in forma riservata, ha sintetizzato in pochi
appunti l'applicazione
del decreto. Appunti che Adista è in grado di
rivelare. Eccoli di seguito:
"Sono sottoposti a copyright tutti gli scritti, i discorsi e le
allocuzioni
del Papa. Sia di quello felicemente regnante che dei predecessori, fino a 50
anni addietro. Così pure anche i documenti degli organismi
della Santa Sede
(Congregazioni, Consigli.). Il copyright è normalmente gestito dalla LEV
tranne pochi casi gestiti dall'APSA (edizioni tipiche in latino, CIC, CCC e
relativo compendio) e altri, ancora più rari, di Dicasteri che gestiscono
direttamente i diritti di qualche loro documento. Ordinariamente,
quando un
Dicastero vuole far pubblicare documenti suoi presso altri
(non studi
predisposti da qualche superiore o officiale), compete alla LEV gestire i
rapporti editoriali e concedere l'uso dei testi.
Quanto al magistero "scritto" di Papa Benedetto (encicliche,
esortazioni)
terremo questa linea:
la LEV cura immediatamente la stampa e la diffusione del testo tramite i
suoi abituali distributori o altri che ritiene idonei ai suoi fini;
l'editrice interessata presenta un progetto di edizione
e invia il testo con
commento, guida alla lettura o altro; il rapporto fra testo dell'enciclica e
commento dovrebbe essere di 1 a 2 (1/3 del volume occupato dal documento e
2/3 dal commento teologico/filosofico). La LEV concederà l'approvazione e
determinerà i tempi di uscita del commento+enciclica
(e sarà uguale per
tutti i progetti presentati dagli editori); orientativamente si tratterà di
essere sul mercato un paio di mesi dopo l'uscita del documento; eventuali
commenti/guide alla lettura/raccolte di saggi sull'enciclica, senza il
testo, ovviamente non sottostanno a quanto sopra, ma solo alla richiesta di
autorizzazione per le parti usate nel commento; riguardo alle Catechesi del
mercoledì (es. quelle attuali sui salmi di Lodi e Vespri), Angelus che
seguano linee tematiche ecc., la LEV di volta in volta si riserva la
diffusione. Eventualmente può concedere ad altri sempre in via non
esclusiva; l'accordo, dal punto di vista economico, oscillerà tra il 3 e il
5% del prezzo di copertina, con anticipo da concordare caso per caso in base
alla tiratura (ad es.: encicliche 5%, altri documenti
4%, raccolte di
discorsi 3%). Documenti e allocuzioni dei papi precedenti, come d'abitudine,
sono disponibili per la pubblicazione sia singolarmente che in raccolte,
previa richiesta alla LEV e conseguente accordo".