Gli evangelici italiani sulla beatificazione di Pio IX

 

Roma, 1 settembre 2000 (NEV-CS39) - Di fronte alla decisione di "proporre
alla venerazione dei credenti" papa Pio IX "sorgono perplessita' e molte
riserve": lo ha dichiarato oggi all'agenzia stampa NEV il pastore Domenico
Tomasetto
, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia
(FCEI).

Sebbene "dal punto di vista teologico la beatificazione e la santificazione
di una persona siano aspetti del tutto estranei alle fede confessata delle
chiese evangeliche e rappresentino problemi interni al cattolicesimo-romano
- spiega Tomasetto - osiamo prendere la parola e avanzare alcune riserve
critiche", in quanto "riteniamo che la verita' vada detta tutta intera".

"Nel 1854 - spiega il pastore Tomasetto - Pio IX ha promulgato la Bolla
'Ineffabilis Deus', con la quale ha proclamato l'immacolata concezione di
Maria come dogma della chiesa cattolico-romana, dando una spinta
inarrestabile alla magnificazione della madre di Gesu' di Nazaret. Nel
corso del Concilio Vaticano I (1870), ha promulgato la Costituzione
dogmatica 'Pastor aeternus', sull'infallibilita' papale, determinando una
scissione nella chiesa cattolico-romana che dura tuttora: quella dei
vetero-cattolici.
I suoi atteggiamenti anti-risorgimentali e contrari all'unita' d'Italia
sono noti. La pubblicazione del 'Sillabo' - prosegue Tomasetto - non fa che
rivelare e confermare una concezione contraria al liberalismo e alla
democrazia. Con l'encilica 'Qui pluribus' (1846), inoltre, Pio IX si oppone
esplicitamente al prezioso lavoro di diffusione della Bibbia operato dalle
Societa' bibliche.

Alla luce di questi fatti - conclude il presidente della FCEI - ci
domandiamo se la scelta di beatificare Pio IX sia stata dettata da
motivazioni teologiche, oppure da opportunita' politiche. Ci sembra che si
voglia rivalutare e accreditare un figlio della chiesa, per il quale
sarebbe stato piu' opportuno avanzare una richiesta di perdono. Noi
pratichiamo l'arte della memoria. Solo chi non ha dimestichezza con la
memoria puo' manipolare cosi' grossolanamente la storia, e puo' accettare
una tale manipolazione. Ci troviamo di fronte ad una visione ideologica e a
un'operazione politica che le chiese evangeliche italiane non possono che
rifiutare




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