Dal 3 al 6 maggio si è tenuta a Lisbona la diciassettesima assemblea dell’European Network Church on the Move. È questa una rete di gruppi ed associazioni, in gran parte di ispirazione cattolica,  nata nel ’90, i cui rappresentanti   si incontrano ogni anno a livello europeo per elaborare punti di vista ed iniziative nella linea del Concilio con particolare attenzione ai rapporti religione-istituzioni-società civile.

A Lisbona i presenti erano 43 di 12 paesi in rappresentanza di 21 organizzazioni. Dall’Italia erano presenti a titolo personale (ma anche in quanto rappresentanti di “Noi Siamo Chiesa” Vittorio Bellavite e Mauro Castagnaro). L’incontro discuteva su “Il  Popolo di Dio in un mondo in movimento”. Gli argomenti affrontati sono stati molti, tra questi anzitutto quelli relativi ai rapporti con le istituzioni europee. E’ stato chiesto lo statuto consultivo al Consiglio d’Europa con buone probabilità di ottenerlo  (l’EN parteciperà ad un colloquio a Strasburgo sulle fondamenta  comuni alle religioni e ed altre correnti di pensiero),  sono state discusse le questioni relative al Parlamento europeo ed alla COMECE ( la Conferenza dei vescovi cattolici dell’Unione Europea) nei cui confronti inizierà una particolare attenzione critica in relazione alla sua discussa attività di lobby nei confronti dell’UE. Si è riferito della partecipazione al Forum della teologia della liberazione di Nairobi, inviando poi un messaggio  di solidarietà a  Jon Sobrino ed agli organizzatori del forum alternativo di Aparecida auspicando un nuovo rapporto tra movimenti riformatori in Europa e i teologi della liberazione e le loro organizzazioni.  Solidarietà piena è stata espressa alla comunità della parrocchia di S.Carlo a Madrid, che il Card. Rouco Varela vuole chiudere. Si è discusso della prossima assemblea ecumenica europea di Sibiu di settembre. Di particolare interesse la riflessione sui rapporti con le altre due reti europee, quella di We Are Church e quella delle comunità di base. E’ emerso l’orientamento di prendere atto dei diversi ruoli delle tre reti che prevedono anche delle sovrapposizioni che devono diventare occasione di intrecci efficaci e di maggiori contatti, non certamente ridicole concorrenze. Si è deciso quindi una partecipazione reciproca  alle diverse attività a partire dalla prossima assemblea europea delle Comunità di base. Approfittando della presenza di molti esponenti dei gruppi nazionali di “Noi Siamo Chiesa” si è anche riunito l’IMWAC Council, il coordinamento europeo di We Are Church, anche se in riunione informale.

E’ stata superata la crisi precedente relativa ai sistemi di funzionamento del Council. Le modifiche statutarie approvate prevedono ora un Coordination Team di cinque persone, subito elette, ed è stata confermata presidente la spagnola Raquel Mallavibarrena. IMWAC scriverà un documento in vista dell’incontro di Sibiu ed è stato firmato congiuntamente all’EN il messaggio a Sobrino (vedi sopra)

L’incontro di Lisbona si è concluso con la celebrazione dei dieci anni di We Are Church di Portogallo. Ha parlato con il consueto carisma  Jacqes Gaillot, vescovo di Partenza, presente a tutto l’incontro e Manuela Silva, Presidente della locale Commissione Giustizia e pace oltre alla teologa femminista Teresa Toldy. E’ stato presentato un volume “Somos Igreja” sui documenti e le attività di dieci anni. Infine una conclusione inattesa, la visita alla parrocchia di immigrati di Prior Velho , in  parte costituita   da favelas. Il  coro e le danze di questa parrocchia,  di straordinaria creatività, hanno accompagnato l’Eucaristia  celebrata nella chiesa dei domenicani presso i quali si è svolto l’incontro conclusivo.

Bilancio positivo : i network europei continuano con tenacia e controcorrente a indicare una strada diversa da quella praticata da tante strutture ecclesiastiche, che però fuori d’Italia, sono meno opprimenti e più disposte all’accoglienza ed al dialogo.