Il grido di Riobamba Manifesto dei partecipanti all’Incontro internazionale nel decimo anniversario della morte di Leonidas Proaño Da queste alture luminose del Chimborazo, dove ci siamo riuniti nel 10° anniversario della morte e della resurrezione di Leonidas Proaño, buon pastore che fu di Riobamba, vogliamo associarci al " Grido degli Esclusi" e alle speranze dei popoli dei nostri continenti. Ci convoca ecumenicamente il Dio dell’Esodo e della Pasqua, che sempre ascolta il clamore del suo Popolo nei processi di Liberazione e della Vita. E ci accoglie, con fraterna generosità, la Chiesa locale di Riobamba, con il suo pastore attuale, Mons. Victor Corral. Con la memoria del Patriarca di Riobamba celebriamo anche il 30° anniversario di Medellin, il 25° anniversario del Consiglio Latinoamericano delle Chiese - CLAI e il 50° anniversario del Consiglio Mondiale delle Chiese - CMI. E con tutte le Chiese del mondo ci prepariamo a celebrare il Giubileo della venuta di Gesù Cristo. In questi giorni di anniversario abbiamo visitato le comunità e abbiamo partecipato a vari incontri di indigeni, afroamericani, agenti di pastorale e CEBs (Comunità Ecclesiali di Base N.d.T.), constatando in tutti questi contatti la validità di questa Chiesa tanto profeticamente coltivata dai suoi pastori e di cui il popolo dei poveri è tanto protagonista. In questa ora giubilare, poi, vogliamo fare nostre le Grandi Cause che forgiarono l’anima e l’azione di Mons. Proaño:
1. A partire dall’opzione per i poveri:
Multilaterale di Inversione, AMI; 2. Passeremo dall’ecumenismo di intenzioni, discorsi e gesti isolati al riconoscimento mutuo delle Chiese, depositarie nella loro complementarità della verità e della santità dell’unico mistero di Cristo:
Vogliamo che questo sia il modo di vivere e di aiutare a vivere, nelle nostre rispettive Chiese e paesi, il vero Giubileo permanente che instaurò Gesù di Nazareth. Concretizzando così, al di là di qualsiasi commemorazione trionfalistica e occasionale, ciò che deve significare il Giubileo Biblico nei nostri contesti sociali e religiosi: per una conversione personale e strutturale delle nostre Chiese e delle nostre Società, nel vivere la fede con coerenza e nella propria cultura, nella convivenza fraterna di una pace con giustizia e dignità, nella soddisfazione delle rivendicazioni maggiori della terra, della salute, dell’abitazione, dell’educazione, della comunicazione e del lavoro. Vogliamo salvaguardare la memoria storica delle nostre Chiese e dei nostri Popoli e ci sentiamo responsabili per una eredità di secoli di lotte e di martiri che non possiamo prevaricare. Camminiamo con molti fratelli e sorelle che, nella Nostra America, in tutto il terzo mondo e nel primo mondo solidale, contestano fiduciosi il fatalismo del sistema unico che ci vogliono imporre. E confidiamo nell’amorosa presenza del Dio di Gesù, liberatore dei poveri, Padre-Madre della famiglia umana. Per la Chiesa cattolica: Samuel Ruiz Per le Chiese protestanti e evangeliche: Federico Pagura Per i teologi: José Comblin Per i pastoralisti: José Oscar Beozzo Per la vita religiosa: Magdalena Vandenheen Per il laicato: Adolfo Pérez Esquivel Riobamba, Ecuador, 30 agosto 1998 |