Discorso di Giovanni Paolo II ai Vescovi austriaci in visita "ad limina" (sono riportati i brani centrali del discorso in cui vengono criticate indirettamente le posizioni di "Noi Siamo Chiesa" ed in parte le stesse conclusioni della Assemblea della Chiesa austriaca denominata "Dialogo per l'Austria " tenutasi nell'ottobre '98. Il testo è ripreso dall' "Osservatore romano"). "11. Nei documenti conciliari la Chiesa viene descritta come "creatura Verbi",in quanto "nella parola di Dio è insita tanta efficacia e potenza da essere sostegno e vigore della Chiesa e per i fedeli della Chiesa saldezza della fede,cibo dell'anima,sorgente pura e perenne della vita spirituale" (Dei Verbum,21;cfr. Lumen Gentium, 2). Questa consapevolezza ha risvegliato nel popolo di Dio un vivo interesse per la Sacra Scrittura con indubbi vantaggi per il cammino di fede di ciascuno. Purtroppo non sono mancati anche fraintendimenti ed errate interpretazioni: si sono insinuate alcune concezioni della Chiesa che non corrispondono nè ai dati biblici nè alla Tradizione della Chiesa apostolica. L'espressione biblica "popolo di Dio" (laos tou theou) è stata intesa nel senso di un popolo strutturato politicamente (demos) secondo le norme valevoli per ogni altra società. E poichè la forma di regime più consona all'odierna sensibilità è quella democratica, si è diffusa tra un certo numero di fedeli la richiesta di una democratizzazione della Chiesa. Voci di questo genere si sono moltiplicate anche nel vostro paese, oltre che aldilà delle sue frontiere. Allo stesso tempo, l'interpretazione autentica della parola divina e l'annuncio della dottrina della Chiesa hanno lasciato a volte il posto ad un malinteso pluralismo in virtù del quale si è pensato di poter individuare la verità rivelata per mezzo della demoscopia e in maniera democratica. 14. Non mi soffermo su altri temi pur significativi. Un dato tuttavia non posso non rilevare: mentre nel mondo l'unità di uomini e di popoli è sentita con sempre maggiore intensità, pur nel rispetto delle varie apprezzabili caratteristiche culturali, si ha a volte l'impressione che la Chiesa nel vostro paese ceda alla tentazione di ripiegarsi su sè stessa per occuparsi di questioni sociologiche invece di entusiasmarsi per la grande unità cattolica:quella comunione universale che è comunione di Chiese particolari raggruppate intorno al successore di Pietro (cfr. Lumen Gentium, 23). Cercate,venerati Fratelli, ogni opportunità per invitare i vostri fedeli a sollevare lo sguardo oltre le torri delle chiese austriache. Proprio il Grande Giubileo dell'anno 2000 potrebbe rappresentare l'occasione per aiutare i vostri fedeli a riscoprire con rinnovata passione la Chiesa una,santa cattolica ed apostolica in tutte le sue ricchezze, per amarla più intensamente. 15. Cari Confratelli nell'Episcopato, è con grande affetto che vi affido queste riflessioni sulla Chiesa-comunione. Si potrebbe dire e scrivere molto sulla comunione, ma la cosa più importante è che noi, come successori degli Apostoli, cerchiamo di viverla in modo ineccepibile. Infine vorrei confidarvi un mio desiderio: negli anni e mesi passati si sono scritte molte cose sulla Chiesa in Austria. Non sarebbe forse un buon segno se nel vostro amato Paese si riuscisse a discutere di meno sulla Chiesa e ci si dedicasse invece a meditare di più la Chiesa ? Ho detto all'inizio che la Chiesa-comunione costituisce l'icona della comunione che vi è all'interno della Trinità santissima. Davanti ad un'icona, piuttosto che indulgere all'analisi critica, si sente il bisogno di abbandonarsi alla contemplazione affettuosa per poter penetrare sempre di più nel mistero divino: è questo lo sfondo sul quale si può comprendere veramente la Chiesa. |