L'inaccettabile "Concordato" tra Comune e Diocesi di Benevento

La reazione di esponenti del mondo cattolico democratico

 

A Benevento il 18 dicembre 1998 tra il Comune e l’Arcidiocesi è stata siglata un’intesa bilaterale denominata Concordato municipale tra Chiesa e Comune. Per chiedere il superamento di tale intesa del tutto anomala 42 cittadine/i hanno lanciato l’accluso appello sulla cui base si è costituito un Comitato al quale ci si può rivolgere per ulteriori informazioni e per per esprimere solidarietà.

I contenuti del "Concordato municipale tra Arcidiocesi e Comune di Benevento"

IL PERCORSO

Un rapporto che sintetizza il cammino percorso in questi anni è sancito con la singolare testimonianza realizzata con la preghiera-concerto "S... Veglia" che si è svolta nell’ambito del convegno pastorale e della rassegna artistica "Città Spettacolo". In quella occasione l’arcivescovo consegnò una Bibbia al sindaco e questi lo Statuto comunale al presule. Città di Dio e città degli uomini si ritrovarono ad inaugurare insieme una tenda che oggi si fa "organizzazione della speranza" e concreto progetto.

IL RICONOSCIMENTO

La Chiesa riconosce che le istituzioni, e in particolare il Comune, detengono sul territorio il primato nella elaborazione dei piani e delle programmazioni per la salvaguardia della dignità dell’uomo. E anche vero, però, che non sempre questo primato viene gestito con facilità e favorito dalle condizioni ambientali e di sviluppo sociale. Anche se si giungesse ad individuare le domande, non sempre si riuscirebbe a dare risposte immediate e significative. Il Comune, dal canto suo, riconosce il ruolo della Chiesa cattolica, e del volontariato in generale, nella individuazione dei mali sociali e nella esemplare testimonianza di servizio che porta spesso a risultati straordinari e sostitutivi di interventi istituzionali.

Il riconoscimento pieno del Comune va all’opera concreta a favore dei bisognosi e di ogni situazione di disagio sociale ma anche alla silenziosa e decisiva opera di volontariato educativo clic diventa, di fatto, il primo necessario programma della prevenzione.

LA SVOLTA

La scommessa culturale dei prossimi anni, anche per dare senso e dinamismo alle azioni che si stanno già compiendo e che saranno intensificate nella immediata vigilia del Giubileo del Duemila, é quella dell’attenzione ai bisogni civili e sociali del territorio. Una vigilia che Chiesa e Comune intendono programmare insieme. Con gesti concreti e, profeticamente, con scelte strategiche in direzione di un processo, che duri negli anni, di innalzamento della vivibilità complessiva della città.

IL PROGETTO

Istituzioni di una conferenza permanente del "sociale" in cui entrino a far parte esponenti della Chiesa cattolica e del Comune. A questo organismo sarebbero affidati compiti di osservatorio e di programmazione, di prima istanza degli interventi a favore dei bisogni materiali e morali dei cittadini. Questa struttura dovrebbe garantire un reciproco scambio di esperienza e di informazioni mettendo a disposizione banche-dati, censimenti, statistiche, sottoponendo quotidianamente casi e problematiche su cui intervenire, ognuno secondo le proprie competenze e professionalità. Questo organismo, o una forma più "leggera" di presenza istituzionale, dovrebbe partecipare preventivamente alle scelte e alla programmazione degli interventi per valutare se essi siano compatibili con la salvaguardia dei diritti e della dignità dell’uomo.

Il Comune si impegna a favorire ogni struttura o impresa che abbia una gestione partecipata attraverso il sistema del non profit. Comune e Chiesa si impegnano a scegliere un tema annuale che indichi i valori da promuovere, in maniera speciale e prioritaria, e a svilupparlo attraverso aggiornamento culturale, testimonianze anche espressive e artistiche, e soprattutto con un’opera concreta che l’istituzione Comune realizzerà nello stesso anno. La programmazione culturale e artistica verrà coordinata secondo la valenza civile che essa potrà offrire e da cui far scaturire un concreto salto di qualità e di maturazione delle coscienze.

PARTENARIATO DELLA "CARITÀ"

Comune e Chiesa, specie la Caritas, metteranno in sinergia le proprie risorse, tecniche ed economiche, perché la solidarietà si esprima concretamente e in maniera mirata.

Potrebbero essere, cosi, affrontate questioni di notevole gravità o piccoli casi senza parzialità o discriminazioni ma soprattutto secondo un piano e una scaletta di priorità dettati dall’osservazione congiunta dei bisogni.

LE PARROCCHIE

Il ruolo sociale e strategico svolto dalle realtà parrocchiali viene giudicato dall’istituzione Comune come decisivo per la risoluzione di problematiche fondamentali, quali quelle legate alla famiglia, ai giovani e ai ragazzi.

L’impegno del Comune, già importante in questi anni, a sostegno di iniziative strutturali, si intensificherà nella organizzazione di progetti di prevenzione destinati ai giovani. I patti o contratti di quartiere saranno affrontati tenendo al centro delle scelte proprio la organizzazione parrocchiale intesa come momento aggregativo e propulsivo sul territorio. Impiantistica (specialmente sportiva) e servizi sociali saranno organizzati in stretta collaborazione e seguendo le esigenze e le disponibilità degli operatori.

IL BILANCIO

Il concordato sociale dovrebbe prevedere, attraverso strumenti tecnici finanziari e nei limiti statutari e della finanza locale, una voce speciale nel capitolo di bilancio. Un punto fermo, questo, per evitare che una simile, significativa, iniziativa possa dipendere esclusivamente da scelte stagionali o dettate da particolare propensione politica delle amministrazioni pro tempore.

LA COMMISSIONE BILATERALE

Viene costituita una commissione bilaterale permanente per definire ogni aspetto tecnico strutturale del Concordato e seguirne le fasi attuative. Ne fanno parte quattro rappresentanti dell’Ente Comune e quattro dell’Arcidiocesi beneventana. Si incontreranno a scadenze preordinate. La commissione sarà resa partecipe dei programmi di carattere sociale, civile e culturale in elaborazione per portare il suo contributo alla loro realizzazione piena e confacente allo spirito del Concordato stesso.

 

Appello

Sottoscritto da 42 cittadine/i di Benevento di diverso orientamento culturale, politico, religioso tra i quali Luigi Barbieri (ricercatore di Diritto ecclesiastico), Pierluigi Rovito (università di Salerno), Nicola Sguera (insegnante), Domenica Zanin (volontaria vincenziana)

Il 18 dicembre 1998 tra il Comune e l’Arcidiocesi di Benevento è stata siglata un’intesa bilaterale denominata Concordato municipale tra Chiesa e Comune.

Tale documento ha per oggetto principale la programmazione e l’organizzazione delle politiche sociali del Comune di Benevento.

Dal testo si può rilevare che il concordato prevede la realizzazione delle seguenti iniziative:

l’istituzione di una "conferenza permanente del "sociale" in cui entrino a far parte [n.b.: esclusivamente] esponenti della

1) Chiesa cattolica e del Comune", e a cui sarebbero affidati "compiti di osservatorio e di programmazione nell’ottica di un’instaurazione di forme più leggere di presenza istituzionale rispetto ai bisogni materiali e morali dei cittadini";

2) una programmazione delle politiche sociali, affiancata da una programmazione culturale e artistica coordinata da un tema annuale che Chiesa e Comune indicheranno annualmente;

3) l’assunzione, da parte delle parrocchie, di un ruolo strategico nella programmazione e nella gestione dei servizi sociali e culturali;

4) l’istituzione di un capitolo speciale nel bilancio comunale per finanziare tali attività concordatarie;

5) l’istituzione di una commissione bilaterale Comune/Chiesa permanente per definire ogni aspetto tecnico e strutturale del concordato e seguirne le fasi attuative.

In questo modo con il Concordato, il Sindaco Viespoli, senza alcun mandato del Consiglio comunale, che non è stato nemmeno informato, attribuisce all’Arcivescovado di Benevento — e l’Arcivescovo accetta- il ruolo di:

- individuazione e programmazione, pariteticamente con l’Amministrazione, delle politiche sociali e culturali del Comune di Benevento

- gestione degli interventi stessi attraverso le parrocchie.

L’intesa — che non è un accordo in merito a interventi specifici ma di "principio", di "metodo" — configura uno stravolgimento di inaudita gravità sia per il Comune che per la Chiesa cattolica. Infatti:

- il Comune abdica alla sua natura fondamentale di soggetto laico, casa comune di tutti i cittadini, che programma in autonomia, con la partecipazione di tutti i soggetti interessati al processo decisionale, e quindi anche, e non esclusivamente, delle benemerite istituzioni che nella Chiesa sono impegnate sui problemi sociali;

- la Chiesa viene a condividere con la maggioranza consiliare responsabilità di natura politico-amministrativa, compito che deve rimanere estraneo a un’Entità morale e che, peraltro, Costituzione Repubblicana, leggi ordinarie e Statuto Comunale tassativamente escludono.

L’operazione di Viespoli cozza con la stessa realtà della Chiesa moderna. Inoltre, la concezione della separazione delle competenze sia da parte della società civile che da quella religiosa è talmente acquisita e consolidata da metterci tutti al riparo da pericoli di anacronistici rigurgiti di clericalismo e anticlericalismo che iniziative come queste potrebbero attivare.

L’operazione scaturisce da una concezione della politica come esercizio del potere senza valori autonomi — e che quindi devono esser mutuati da altri soggetti — ed è dettata dalla pressante esigenza di coprire il vuoto di politiche sociali strumentalizzando l’autorità morale della Chiesa cattolica.

Desta doloroso stupore sgomento la disponibilità dell’Arcivescovo a voler coinvolgere la Chiesa in una simile operazione, che rappresenta un vulnus alla Sua autorità morale da nessuna parte posta in discussione.

In questi giorni, il sindaco Viespoli ha spiegato che tale concordato nasce dalla presa di coscienza di una situazione che esiste già di fatto. Questa affermazione è offensiva prima di tutto nei riguardi del mondo cattolico. Sembra, infatti, che esso goda di "privilegi" acquisiti a priori — dunque escludendo altri soggetti presenti sul territorio — e in tal modo legittimati. Con quest’ottica mercantilistica si sminuisce interamente il valore del volontariato cattolico e del volontariato in generale. Così si prepara la strada ad un uso del no-profit — cui il concordato e il sindaco fanno esplicito riferimento — facendone lavoro sottopagato e sostitutivo di servizi sociali che dovrebbero essere erogati dalle istituzioni.

Le politiche sociali hanno il compito di promuovere e di innalzare la qualità della vita del cittadino e come tali sono un DIRITTO e non forme di solidarietà.

Le istituzioni hanno perso nel corso di questi anni la coscienza etica dei propri DOVERI verso il cittadino, provocandone l’allontanamento dalla vita politica. Crediamo che le istituzioni, espressione della polis, debbano recuperare un ruolo strategico all’interno del territorio, e non svilirsi a livello di manager, delegando ad altri soggetti il compito di svolgere le proprie funzioni.

La proposta di Viespoli si propone di creare un "privato-sociale" nettamente connotato in senso confessionale al posto delle strutture civiche (centri sociali, centri di recupero per tossicodipendenti, consultori, ecc.).

Con questo concordato Viespoli — come ha affermato egli stesso — ambisce a costruire un modello di "welfare municipale" da esportare a livello nazionale.

Denunciando come inaccettabile questo tentativo in nome di una società veramente pluralista e democratica, invitiamo le istituzioni tutte — laiche e confessionali —, sindacati, partiti politici, associazioni e i cittadini a prendere posizione e di operare per:

- il superamento dell’intesa;

- il ripristino della correttezza e normalità istituzionale violate;

- l’elaborazione da parte dell’Amministrazione di un piano di interventi sociali da realizzare, con l’indicazione delle risorse disponibili, sul quale aprire un ampio e costruttivo confronto con tutti i soggetti;

- la costituzione delle Circoscrizioni, volute dalla legge e con sabotate dall’Amministrazione Viespoli, quali organi rappresentativi di tutti i cittadini sul territorio ai quali ricondurre le istanze sociali.

Comitato per il superamento del Concordato

via Annunziata 11 82100 Benevento

tel. 0824-29072 e-mail: matretol@tin.it




Ritorna alla pagina principale