Indagine demoscopica su cattolici di sette nazioni

LAICI e RIFORME nella CHIESA

Tra i numerosi problemi che attraversano la Chiesa cattolica due autorevoli sociologi americani, il mons. Andrew Greeley (Univ. di Chicago) e Michael Hout (Univ. di California) ne hanno voluto approfondire alcuni, sottoponendo un pacchetto di sette domande a cattolici di sette nazioni (Spagna, Italia, Irlanda, Stati Uniti, Filippine, Polonia, Germania) con l’ausilio di qualificati Istituti Demoscopici. Le domande, identiche per tutti i paesi e concepite in modo da offrire due alternative, una "liberale" ed una "conservatrice" erano le seguenti:

Domande del sondaggio

Stiamo cercando di capire quale tipo di leader i cattolici vorrebbero che venisse eletto papa dopo Givanni Paolo II:

  1. Preferirebbe che il futuro papa fosse più aperto ai cambiamenti nella Chiesa o ritiene che le cose vadano bene così come vanno?
  2. Lei è favorevole o contrario che si consenta a dei laici autorevoli di avere voce in capitolo nella Chiesa cattolica, per esempio in qualità di consiglieri del papa?
  3. Che cosa considera più importante nella scelta di un papa: che il papa dimostri interesse per la vita della gente comune o che il papa mostri più interesse per le questioni religiose?
  4. Attualmente i vescovi vengono nominati in Vaticano. In passato i vescovi venivano elettti dai parroci e dai fedeli nell’ambito delle singole diocesi. Lei preferirebbe che continuasse il papa a nominare i vescovi o preferirebbe che i vescovi venissero scelti dai parroci e dai fedeli nell’ambito delle rispettive diocesi?
  5. Le piacerebbe che il futuro papa conferisse più potere decisionale ai vescovi o ritiene che debba continuare ad essere il papa a prendere la maggior parte delle decisioni per la Chiesa?
  6. Sarebbe favorevole o contrario al fatto che il futuro papa permettesse ai preti di sposarsi?
  7. Sarebbe favorevole o contrario che il futuro papa consentisse l’ordinazione sacerdotale delle donne?

Risposte comparate fra le sette nazioni (in %)

Problemi proposti | Nazioni

 

Italia

USA

Spagna

Filippine

Irlanda

Polonia

Germania

1. maggior cambiamento

47

63

71

47

79

51

76

2. consiglieri laici

52

77

76

68

82

49

81

3. interesse gente comune

71

70

87

46

75

51

79

4. vescovi eletti dalla base

49

64

58

49

63

55

75

5. più potere ai vescovi

42

57

75

36

63

53

75

6. preti sposati

63

68

84

20

82

50

83

7. ordinazione donne

52

65

70

17

67

24

71

Indicazioni emergenti dal sondaggio internazionale

 

L’insieme dei dati statistici raccolti da autorevoli Istituti demoscopici nei sette paesi attraverso interviste con cattolici per conoscere il loro parere relativamente alla figura di un nuovo papa e alle riforme auspicate nella Chiesa, mostra che i cattolici, in grande maggioranza, sperano in un papa più aperto ai cambiamenti e a sostanziose riforme. In particolare:

  1. una netta maggioranza ritiene che le cose non vadano bene così come vanno oggi, ed esige cambiamenti. In molti paesi tale istanza è molto forte, un po’ meno in Italia e Filippine. (Media:61%)
  2. Molto consistente è la richiesta che i laici abbiano voce in capitolo nella chiesa cattolica, anche in qualità di consiglieri. (Media: 69%)
  3. Dal papa si richiede che egli sia più attento ai bisogni della gente "comune" piuttosto che alle questioni teologico-religiose. (Media: 68%)
  4. La maggioranza dei laici non gradisce che la nomina dei vescovi sia fatta esclusivamente dal Vaticano, ma preferirebbe che sia la chiesa locale (parroci e fedeli) a scegliere il suo vescovo. (Media: 59%)
  5. L’autonomia dei vescovi, che dovrebbero avere maggior peso nelle decisioni, è caldeggiata dalla maggioranza dei cattolici (eccezione di Italia e Filippine) (Media: 57%)
  6. La maggioranza assoluta dei cattolici di 6 nazioni è favorevole a permettere ai sacerdoti di sposarsi (con punte ell’80%. Unica eccezione le Filippine con il 20% favorevole). (Media: 64%)
  7. Il nuovo papa, secondo la maggioranza, dovrebbe anche consentire l’ordinazione delle donne. In controtendenza filippini e polacchi, con basse percentuali di favorevoli. (Media: 52%)

L’analisi delle medie mostra che i laici, in maggioranza, sostengono una qualche forma di cambiamento; in alcuni paesi la maggioranza sostiene tutte le riforme proposte.

Le nazioni più favorevoli a tali riforme sono la Germania, la Spagna e l’Irlanda: ognuna delle sette riforme è caldeggiata con un indice di innovatività superiore a 70. Gli Stati Uniti presentano un consistente indice di innovatività di (66), superiore a quello dell’Italia che è di 51. I cattolici più distanti dalle medie in senso conservatore sono i filippini con un indice di innovatività di 39.

Ci pare significativo che i cattolici che sostengono con più forza le riforme siano quelli sotto i 40 anni e quelli con istruzione secondaria ( rispetto ai più anziani e meno istruiti). Non molto significative, invece, sono le differenze di sesso.

 

In sostanza il sondaggio conferma la scarsa adesioni dei cattolici alle posizioni dell’attuale vertice ecclesiastico, soprattutto in certe nazioni, nei giovani e nelle persone con maggiore scolarizzazione.

Un adeguato "discernimento" potrebbe arricchire questi dati del soffio imprevedibile dello Spirito?


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