International Movement We Are Church (IMWAC)

8 novembre 1998

 

Lettera aperta alla Chiesa Cattolica,

a Giovanni Paolo II,

alla Presidenza della Caritas Internationalis

e delle Conferenze Episcopali

Oggetto: Globalizzare la Carità in Centro America

Le sconvolgenti notizie provenienti dal Centro America, travolto da eventi naturali, di cui noi portiamo una significativa responsabilità, esigono che tutta la comunità ecclesiale si attivi immediatamente per contenere e riparare i danni che pesano, e peseranno, su milioni di persone, già gravate da una cronica e intollerabile povertà.

Anche in considerazione del fatto che le vittime del disastro ecologico appartengono in maggioranza alla comunità cristiana, ci sembra doveroso che la Chiesa universale ne condivida "le angosce e i dolori" in modo concreto, stimolando una vera "globalizzazione della carità e dell’agape fraterna".

Suggeriamo, ad esempio, che:

  1. tramite il coordinamento della Caritas Internationalis, contando anche sulla economicità-rapidità dei collegamenti telematici, ogni parrocchia o comunità, in particolare dell’Europa e dell’America, "adotti" una parrocchia centroamericana, in modo da garantire un aiuto più diretto, responsabilizzante e concreto, sia con sostegni finanziari che con la presenza e/o assistenza indiretta di esperti, volontari, ecc.
  2. le Conferenze Episcopali, le associazioni e i parlamentari cattolici si facciano promotori di iniziative, nelle rispettive nazioni, con il fine di ottenere che

  • parte delle risorse economiche nazionali, sia pubbliche che private, siano investite gratuitamente nelle terre martoriate dal disastro,
  • e che si invii in Centro America una forza multinazionale, costituita da contingenti dell’Esercito (seguendo l’esempio dell’esercito tedesco nell’occasione delle recenti inondazioni in Germania/Polonia), della Sanità, della Protezione Civile e di esperti (agronomi, ingegneri, ecc.) dei diversi paesi, per un congruo periodo, allo scopo di favorire la ripresa di una vita più umana.

Esortiamo tutti i credenti nel Signore e le persone di buona volontà ad attivarsi per dare concretezza al dovere evangelico, ineludibile e primario, di "dar da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, ecc." aderendo a queste e/o ad altre proposte di intervento sulle sventurate terre centroamericane.

Elfride Harth
Portavoce del IMWAC
Tel.: +331-39490554 E.mail: imwac@aol.com

 

Carta abierta a la Iglesia catolica

a Juan Pablo II

a la Presidencia de la Caritas Internacionalis

y de las Conferencias Episcopales

 

Objeto: Globalizar la Caridad en Centro America

Las escalofriantes noticias procedentes de Centro America, arrollado por eventos naturales, de los cuales nosotros somos en gran parte responsables, exigen que toda la comunidad eclesial se active inmediatamente para limitar y reparar los danos que pesan, y pesaran, sobre millones de personas, que de suyo son ya aplastados por una pobreza cronica e intolerable.

Si tomamos en cuenta que las victimas del desastre ecologico pertenecen en mayoria a la comunidad cristiana, nos parece que sea deber de la Iglesia universal compartir de una forma concreta "las angustias y las penas" de los que sufren, engendrando una verdadera "globalizacion de la caridad y de la agape fraternal.

Sugerimos, por ejemplo, que:

  1. con el coordinamiento de la "Caritas Internationalis", y con el apoyo de la red telematica (economica y veloz, cada parroquia o comunidad de la Iglesia catolica, sobre todo si europea o americana, "adopte" una parroquia centroamericana, con el objeto de garantizar una ayuda màs directa, responsable y concreta, ya sea con un sostèn financiero como con la presencia y/o con la asistencia indirecta de expertos, voluntarios, etc.;
  2. las Conferencias Episcopales, las asociaciones y los diputados catolicos promuevan en sus respectivos paìses una serie de iniciativas finalizadas a conseguir que

  • parte de los recursos economicos nacionales, publìcos o privados, sean invertidos gratuitamente en los paises golpeados por el desastre ecològico,
  • y que se envie en Centro Amèrica una fuerza multinacional, constituida por un contingente del Ejercito, de la Sanidad, de la Protecciòn Civil y de expertos (ingenieros, agrònomos, etc.), por un congruo periodo de tiempo, para favorecer la continuaciòn de una vida màs humana.

Exortamos todos los creyentes en el Senor y las personas de buena voluntad a que se animen a cumplir con el deber evangèlico, ineludible y primario, de "dar de comer a los hambriento, de beber al los sedientos,etc", apoyando estas y/u otras propuestas de ayuda a las desdichadas tierras centroamericanas.


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