Initiativgruppe "Für eine lebendigere Kirche - per una chiesa più
umana - pur na dlijia plü via" Kirchenvolksbegehren
Tschötsch Nr. 99 39042 Brixen Tel./ Fax 0472/852530
Internet: http://privat.schlund.de/kvb-st/
Email: initiativgruppe-kvb@dnet.it
Zusammenfassung der Pressekonferenz vom 2. April 1998
Vorstellung des 2. Herdenbriefes
Der Herdenbrief 2 hat die Form eines Lesebuches:
Macht Kirche. Wenn Schafe und Hirten Geschwister werden
Plattform "Wir sind Kirche" (Hg.), mit Beiträgen der Theologin Elisabeth Moltmann-Wendel, der ehemaligen Präsidentin der Kath. Aktion Eva Petrick, des Picker, des Bischofs Reinhold Stecher, der Initiativgruppe Für eine lebendigere Kirche, aber auch Texte und Bilder von einfachen Gläubigen.
Thaur, Druck- und Verlagshaus Thaur, 1998, 351 Seiten, Lire 32.500 ca.
Premesse per la realizzazione di una Chiesa di fratelli e sorelle
Riassunto dei postulati della seconda lettera della gregge
"Ma voi non fatevi chiamare Rabbi, perchè uno solo è il vostro Maestro, e voi siete tutti fratelli e sorelle. E non chiamate nessuno sulla terra Padre, perchè uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli" Mt 23,8-9.
I seguenti postulati si orientano su queste parole pronunciate da Gesù contro i Farisei e gli scriba. L'intera predica può essere interpretata come una critica alle strutture gerarchiche del potere delle chiese.
- Dovunque si incontrano persone in nome di Cristo, dove ascoltano il messaggio del Regno di Dio ed operano in questo senso, è chiesa. Comunità umane che vengono chiamate Chiesa si basano sul Vangelo di Gesù Cristo ed hanno la missione di annunciare il messaggio divino nella parte del mondo in cui vivono.
- La Chiesa, ed anche le chiese come comunità di fede organizzate, sono una parte della reale comunità umana. Come parte della società, anche le chiese si servono delle strutture e dei regolamenti laici esistenti, li cambiano e vengono esse stesse cambiate.
- Nelle chiese ci sono sempre state, nel corso della storia, le più svariate strutture di potere, dalla monarchia fino alla democrazia.
- Il messsaggio del Regno di Dio presentatoci da Gesù mette in dubbio qualsiasi forma di regime umano, anche i regolamenti ecclesiastici sviluppatisi nel corso della storia. Come la singola persona ha bisogno di penitenza e conversione, così anche le diverse comunità della chiesa hanno bisogno di riforme.
- Movimenti religiosi di riforma si orientano perciò sempre su modelli biblici, come il rapporto tra maestro e discepoli nel Vangelo, le strutture carismatiche della prima Lettera ai Corinti oppure le comunità con i loro ordinamenti, i presbiti, vescovi e diaconi descritte nelle lettere pastorali. Sono caratterizzati dalla fratellanza apostolica.
- L'unione di diversi gruppi e comunità appartenenti a movimenti religiosi di riforma tengono conto del sentimento di fratellanza e sono strutturate in maniera sinodica.
- L'attuale carica gerarchica di diacono, sacerdote e vescovo è nata in seguito ed ha le sue origini nelle funzioni equiparate delle comunità cristiane. Questa forma attuale è stata influenzata dalla struttura dell'amministrazione diocesana dell'impero romano anteriore a quella di Diocleziano e dal feudalesimo.
- Concili, sinodi, presbiterato, capi di ordini e congregazioni con le loro votazioni corrispondono nell'ambito della chiesa alle attuali forme democratiche. Anche nel principio di fede, secondo il quale tutti sono uguali di fronte a Dio e ai suoi comandamenti, si rispecchia il principio democratico dell'uguaglianza di tutte le persone di fronte alla legge.
- Il Concilio Vaticano II voleva rendere più popolare il messaggio di Gesù nel mondo di oggi ed aveva l'intenzione di attuare delle riforme. Come nei secoli scorsi il contrassegno dell'inculturazione del Vangelo era l'alleanza tra "trono e altare", così il concilio si aspettava una viva testimonianza del popolo credente e cercava il dialogo con tutti gli uomini. Gli strumenti preferiti erano "incontro e dialogo".
- Con la dottrina della chiesa come popolo di Dio il concilio attesta a Gesù Cristo la funzione di "luce dei popoli". Con la creazione di una struttura istituzionale di consultazione, che comprende i consigli parrocchiali, diocesani e pastorali, le conferenze episcopali nazionali ed internazionali ed anche il sinodo episcopale romano, la chiesa latina ha creato la possibilità di partecipare in modo corresponsabile alle decisioni riguardanti la missione della chiesa. Adattandosi ai nuovi tempi, si serve dunque di forme di organizzazione democratiche per divulgare la missione di Gesù nel nostro mondo moderno.
- Le richieste dell'Appello dal Popolo di Dio, il movimento "Noi siamo Chiesa", sono basate sul messaggio di Gesù e condivide pienamente le idee di riforma del Concilio Vaticano II, il quale voleva la creazione di una chiesa fraterna e l'elezione dei vescovi mediante la struttura diocesana di consultazione nella chiesa locale.
- Unità nella molteplicità è la meta della chiesa fraterna che si serve degli strumenti incontro e dialogo. Questa meta proibisce qualsiasi emarginazione di minoranze all'interno della chiesa e della società e rispetta i diritti di tutti gli uomini. Per questo motivo l'"Appello dal Popolo di Dio" chiede di ripristinare la libera scelta della forma di vita per i sacerdoti e di permettere il sacerdozio della donna.
- Conflitti e divergenze ci sono sempre stati anche tra i discepoli di Cristo come anche tra fratelli oppure tra diversi gruppi all'interno della chiesa. Per risolvere controversie tra gruppi e istituzioni nella chiesa che non riguardano la dottrina religiosa o il diritto dei sacramenti, sarebbe utile creare una giurisdizione amministrativa ecclesiastica indipendente simile ad un tribunale arbitrale.
- Per realizzare una chiesa fraterna sono necessarie diverse forme di penitenza e di rinnovo, di perdono e di ricompensa. Un segno di fratellanza sarebbe per esempio quello di perdonare dopo un periodo di penitenza ai divorziati, che intendono risposarsi, e di ammetterli alla comunione.
- La condanna di errori ed la soppressione di conflitti concernenti la dottrina religiosa mediante procedure segrete - soprattutto tra i professori di teologia e l'insegnamento pontificale - sta in contraddizione con l'annunciazione pubblica del Vangelo. Queste procedure segrete non contribuiscono a trovare la verità e offendono la dignità di chi presumibilmente ha commesso un errore. Processi pubblici difendono le parti controverse, rendono trasparente la decisione per tutti i fedeli e rafforzano la fede dei credenti.
- Nel dialogo ecumenico controversie storiche tra le chiese riguardanti il regolamento ecclesiastico o la dottrina religiosa devono essere terminate nello spirito della penitenza, le diverse chiese devono essere accettate e l'ospitalità dell'eucaristia deve essere praticata.
- Attraverso il battesimo tutti i cristiani diventano un popolo sacro e partecipano ad un magnifico sacerdozio. Tutti sono chiamati a dare testimonianza del messaggio di Gesù, dell'amore e della misericordia divina. L'attuale divieto di predicare per i laici durante la feste dell'eucaristia è una restrizione che sta in contrasto con la missione di Cristo e con l'idea di una chiesa fraterna.
- Durante la funzione religiosa delle lodi tutti i credenti partecipano direttamente grazie ai sacramenti del battesimo e della cresima al triplice compito di Cristo, quello d'insegnamento, quello pastorale e quello di sacerdote; oppure al compito di profeta, re e sacerdote, come ci dice la tradizione della chiesa della riformazione. Il sacerdozio generale di tutti i fedeli non è connesso al sacerdozio nel senso più stretto e non rappresenta un grado inferiore della funzione sacerdotale.
- La funzione di sacerdote è un simbolo sacramentale indipendente, un particolare dono della grazia divina, necessario per la realizzazione di una chiesa fraterna. Sacerdozio generale e particolare si completano a vicenda e non assumono un rapporto di subordinazione. La realizzazione di una chiesa fraterna presuppone per principio un amore attivo per il prossimo. Impegno sociale e solidarietà dei cristiani sono rivolti soprattutto ai poveri e ai malati, gli stranieri, le minoranze, i detenuti, gli emarginati, i bisognosi ed i perseguitati. Un gran numero di gruppi e istituzioni ne dà testimonianza.
- Nel mondo di oggi i cristiani condividono con tutta l'umanità la gioia e la speranza, tristezza e dolore. Si impegnano singolarmente o in gruppi nel miglior modo possibile per lo sviluppo politico, sociale, economico e culturale di questo mondo. Realizzano in questo modo la missione della chiesa nel mondo.
Democrazia e funzioni nel Nuovo Testamento e nella chiesa antica
Sviluppo delle funzioni e della collaborazione dei fedeli
Il gruppo promotore "Per una Chiesa più umana" ha organizzato il 25 aprile 1997 un convegno sull'argomento "democrazia e chiesa". In quest'occasione sono state analizzate insieme a Luis Gurndin, professore di teologia pastorale e filosofica a Bressanone, parti del libro di Edward Schillebeeck, "Christliche Identität und kirchliches Amt, Plädoyer für den Menschen in der Kirche" scritto nel 1985. (Vedere nel libro pagina 223 –231)
In un lavoro di gruppo i partecipanti si sono chiesti quali regole democratiche e quali aspetti della democrazia potrebbero essere praticati nella chiesa, anche se non tutti sono attualmente realizzabili. Segue ora un riassunto dei risultati:
- La teologia del potere e del controllo deve lasciare il posto ad una teologia della compartecipazione e del servizio per il prossimo.
- Naturalmente la libertà di esprimere la propria opinione non deve essere accompagnata dalla paura di rappresaglie. Bisogna essere disposti a fare cambiamenti ed a discutere su qualsiasi argomento.
- Decentralizzazione a tutti i livelli.
- Conferenze e sinodi dei vescovi, consigli pastorali e sacerdotali, parrocchie ed amministrazione patrimoniale devono essere autorizzati a prendere decisioni. Il diritto di veto del parroco va abolito.
- Conferenze episcopali dovrebbere essere autorizzate a liberalizzare il celibato, a decidere sul diaconato e sul sacerdozio della donna come anche sulla questione del sacerdozio a partire dai 35 anni o limitato ad un certo periodo di tempo.
- L'elezione del vescovo dovrebbe avvenire tramite una congregazione diocesana più ampia. Il papa deve avere tre possibilità di scelta o motivare la sua disapprovazione.
- Nuova concezione della funzione di sacerdote(ssa): fratello/sorella, non pastore/gregge.
- Compartecipazione della parrocchia all'elezione del parroco.
- Partecipazione delle donne in tutti gli uffici (in proporzione alla loro presenza durante la messa).
- Fratellanza ed emancipazione devono diventare evidenti anche nell'espressione linguistica.
- Anche i desideri di coloro che non partecipano alla vita religiosa devono essere ascoltati.
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