SUOR GRAMICK :OBBEDISCO, MA SOPRATTUTTO A DIO

 

Dichiarazione di Jeannine Gramick,SSND (School Sisters of Notre Dame ), riguardante la sua posizione sulla Notifica della Congregazione per la Dottrina della Fede

"Questa dichiarazione è indirizzata alle mie consorelle religiose, colleghi, amici e a tutta la comunità cattolica. Quando, il 14 luglio 1999, la Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) mi ha proibito ogni lavoro pastorale con gay e lesbiche e con le loro famiglie, ho iniziato un periodo di riflessione. Desidero ora comunicare il mio processo di discernimento e i suoi risultati.

Obbedienza in risposta alla chiamata di Dio

Credo che una chiamata di Dio sia un invito che si manifesta con una profonda convinzione circa l'orientamento della propria vita, una consapevolezza su ciò che è giusto da seguire perché si crede che è Dio a chiederlo. La chiamata di Dio fa sentire a proprio agio come un abito della giusta misura, anche se ci possono essere ostacoli e momenti di sconforto.

Per essere veramente felice e in pace, credo che ogni persona debba obbedire alla chiamata di Dio. Diamo ascolto a questa chiamata nell'attenzione alle Scritture, agli eventi e alle persone nelle nostre vite, ai segni dei tempi, ai bisogni che aspettano una risposta nel mondo, alle nostre esperienze e ai nostri valori, ai nostri doni e alle nostre debolezze.

Come religiosa, pongo speciale attenzione alle direttive della leadership della nostra Chiesa in quanto fonte di conoscenza della chiamata di Dio per me. L'obbedienza a Dio tuttavia, non è riducibile alla cieca accettazione delle ingiunzioni della Chiesa. Così ho dovuto trascorrere un periodo di discernimento e di preghiera alla luce della decisione della CDF.

Elementi di discernimento

Un elemento del discernimento ha comportato una riflessione sul processo che aveva condotto alla decisione della CDF. Mi sono sentita così oppressa dai metodi autoritari che non riuscivo a vedere la giustizia di Dio nell'esito finale. Alcuni esempi di questi metodi: il disprezzo per la pratica della sussidiarietà nel non riconoscere da parte vaticana due valutazioni positive del mio ministero espresse dalla mia Congregazione religiosa nel 1982 e nel 1985; il rigetto delle obiezioni sollevate dai Superiori generali e dai leader s provinciali delle School Sisters of Notre Dame (SSND) e dei Salvatoriani (SDS) riguardo alla composizione della Commissione vaticana che ha causato squilibri e pregiudizi; il passaggio della Commissione dal compito di investigare le mie affermazioni pubbliche sull'omosessualità all'intrusione nelle mie convinzioni private.

Un'altra parte di questo discernimento ha comportato la riflessione sulle implicazioni, per varie categorie di persone, specialmente lesbiche e gay e cattolici, dell'obbedienza alla disposizione della CDF. Non ho trovato vantaggi per loro. Mi sono chiesta se potessi abbandonare il mio impegno per aiutare lesbiche e gay cattolici a ottenere il loro giusto posto nella Chiesa come cristiani battezzati. Mentre stavo considerando di smettere di parlare alla Chiesa istituzionale delle preoccupazioni di lesbiche e gay cattolici, ho compreso cosa Geremia intendesse dire con le parole: " Ci fu nel rnio cuore come un fuoco divorante penetrato nelle mie ossa. Cercavo di contenerlo ma non ci riuscii " (Ger 20,9). Lo Spirito di Gesù mi spinge a cercare di mostrare alle persone omosessuali l'amorevole, compassionevole volto di Dio e della nostra Chiesa. C'è un fuoco in me.

Il mio discernimento ha riguardato anche la riflessione sulla mia chiamata ad essere una religiosa come suora delle School Sisters of Notre Dame. Ho pregato sulla direttiva della CDF e sulla mia chiamata al ministero rivolto a gay e lesbiche alla luce della nostra Costituzione e del nostro Consiglio Generale, del Programma di Iniziative del nostro diciannovesimo Capitolo generale e degli Atti del nostro ventesimo Capitolo Generale. Questi documenti delle SSND ci invitano a annunciare la buona novella a tutti, particolarmente a quelli che sono considerati poveri, a promuovere unità e riconciliazione, a eliminare le cause alla base dell'ingiustizia, a lavorare per un cambiamento positivo e radicale e a rischiare risposte innovative ai bisogni del tempo. Come posso accettare una decisione che io considero ingiusta e dannosa per i cattolici e essere ancora fedele alla nostra missione?

Riconciliare la chiamata di Dio al ministero verso lesbiche e gay con la direttiva della CDF

Mentre io non vedo benefici per le persone omosessuali cattoliche e per i loro genitori se io accettassi passivamente la decisione della CDF, penso che sia di maggior beneficio provvedere alla loro cura con la benedizione della leadership della Chiesa piuttosto che senza di essa. Quindi, credo sia importante lavorare all'interno delle strutture della Chiesa per far sì che la decisione della CDF sia riconsiderata, con la speranza che infine sia annullata.

Chiedo alle mie consorelle di Notre Dame, alle altre religiose e agli altri religiosi, alle lesbiche e ai gay cattolici e alle loro famiglie, ai nostri vescovi statunitensi , a tutto il popolo di Dio di aiutarmi a trovare come sollevare il fardello di questa direttiva dalle mie spalle in modo creativo e collaborativo. Credo che soluzioni creative al dilemma che sto affrontando possano alla fine essere vantaggiosi per lesbiche e gay cattolici e per tutta la Chiesa.

I prossimi passi

L'ordine della CDF di astenermi da ogni attività pastorale con persone omosessuali o con i loro genitori ha un effetto diretto sulla mia congregazione religiosa e su di me. Il 10 agosto 1999 ho incontrato la mia superiora generale, la mia superiora provinciale e un membro del nostro Consiglio generale per condividere con loro i risultati del mio discernimento. Durante il mese seguente, queste responsabili hanno comunicato e discusso con i loro rispettivi consigli questi risultati.

Pur vivendo la proibizione come un grande peso sul mio cuore e sulla mia anima, al momento sono in dialogo con il mio consiglio provinciale e generale a proposito del mio futuro ministero. Confido che questo ministero, benché in armonia con quanto impostimi dalla notifica della CDF, onorerà la mia chiamata ad essere una costruttrice di ponti tra il mondo delle persone omosessuali e l'intera Chiesa

Credo che lo Spirito Santo stia cercando di insegnare a tutti noi, la Chiesa, per mezzo di questa esperienza. Chiedo ai teologi, ai canonisti, ai biblisti e ad altri intellettuali e scrittori di riflettere, discutere e scrivere sulle vicende e sui principi relativi a questo caso. Per troppo tempo infatti la ricerca, incluse la modalità e la sostanza di questa vicenda, è stata tenuta nella segretezza e nell'oscurità. E ormai tempo di portare queste tematiche alla luce del sole.

Una parte di questa ricerca comprende : definire gli insegnamenti centrali della Chiesa sull'omosessualità, gli effetti negativi della decisione della CDF sulle persone omosessuali e sulle loro famiglie, le iniziative educative e pastorali per accogliere gay e lesbiche in tutti gli aspetti della vita della Chiesa, l'interferenza nelle questioni interne di una congregazione religiosa, i vantaggi e gli svantaggi della legge canonica applicata alle congregazioni religiose, il ruolo di chi esercita un ministero pubblico nella Chiesa , il diritto alla privacy della coscienza, il principio di sussidiarietà, la precarietà dei diritti umani nella Chiesa, procedure e punizioni eque e giuste, un'analisi del potere ecclesiastico, la resistenza non violenta alle leggi ingiuste della Chiesa , quali sono gli insegnamenti essenziali della Chiesa e il dissenso legittimo nella Chiesa.

La Grazia di Dio

Per me stessa, ho chiesto a Dio l'umiltà, la forza di resistere da sola se necessario, la libertà dalla paura e dal desiderio di essere stimata dagli altri e la grazia di sapere quando piegarsi e quando rimanere ben fermi. Per la leadership della Chiesa, ho pregato perché abbia la libertà e il coraggio di assumersi dei rischi. Per le persone omosessuali cattoliche e per le loro famiglie ho pregato perchè superino la rabbia e l'offesa che hanno subito e per la loro piena inclusione nella Chiesa Per il Popolo di Dio, ho pregato per una effusione dello Spirito del Vaticano II.

Sono profondamente grata per le centinaia e centinaia di messaggi di solidarietà che ho ricevuto dalle mie consorelle della SSND, dalla mia famiglia, dagli amici e da persone che non conoscevo. Vi chiedo di pregare affinché io possa avere il coraggio di seguire la chiamata di Dio ovunque essa mi possa portare. ( da Adista )

Timonium,Maryland, 23 settembre 1999

 




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