La pretesa di esporre il crocifisso nelle scuole è un atto clericale ed antievangelico L'intenzione del Ministro Moratti di imporre l'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche ed il progetto di legge della Lega di prevedere che essa sia obbligatoria in ogni sede pubblica sono in contraddizione esplicita con il carattere laico della nostra Repubblica sancito nella Costituzione ed anche con il Concordato tra Stato e Chiesa cattolica del 1984. Si vuole in tal modo "proclamare" il Dio dei cristiani invece del Dio dei mussulmani o degli ebrei, ignorando anche la sensibilità di quanti, agnostici od atei, non hanno un Dio a cui richiamarsi ? Come cristiani non riteniamo che il crocifisso debba essere usato per benedire i luoghi pubblici né tantomeno per pretendere un ruolo preminente alla religione della maggioranza della popolazione italiana. Esso è solo il simbolo del Cristo morto e risorto in cui crediamo e non può e non deve essere l'emblema di una civiltà o di un preteso patrimonio storico e culturale. Il posto del crocifisso non è sulle pareti delle aule scolastiche o dei tribunali ma nelle chiese e soprattutto nel cuore di ogni credente. "Noi Siamo Chiesa" (aderente all'International Movement We Are Church-IMWAC) Roma 19 settembre 2002 |