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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

E’ morto Piovanelli , vescovo del dialogo

Silvano Piovanelli

Incarichi ricoperti
Vescovo titolare di Tubune di Mauritania
Vescovo ausiliare di Firenze
Arcivescovo metropolita di Firenze
Cardinale presbitero di Santa Maria delle Grazie a Via Trionfale

Nato
21 febbraio 1924 a Ronta

Ordinato presbitero
13 luglio 1947 dal cardinale Elia Dalla Costa

Nominato vescovo
28 maggio 1982 da papa Giovanni Paolo II (poi santo)

Consacrato vescovo
24 giugno 1982 dal cardinale Giovanni Benelli

Elevato arcivescovo
18 marzo 1983 da papa Giovanni Paolo II (poi santo)

Creato cardinale
25 maggio 1985 da papa Giovanni Paolo II (poi santo)

Deceduto
9 luglio 2016 a Firenze

Silvano Piovanelli (Ronta, 21 febbraio 1924 – Firenze, 9 luglio 2016) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.

Silvano Piovanelli è nato il 21 febbraio 1924 nella zona del Mugello. Ha compiuto gli studi nel Seminario fiorentino dal 1935 al 1947, anno in cui ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale (13 luglio) per l’imposizione delle mani del Servo di Dio Elia Dalla Costa, cardinale arcivescovo di Firenze.

Il suo primo incarico pastorale è stato quello di vicario cooperatore di un altro Servo di Dio, mons. Giulio Facibeni, il pievano di Rifredi, fondatore dell’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa. La permanenza a Rifredi lo ha messo, giovanissimo sacerdote nei primi anni del dopoguerra, dinanzi ai gravi problemi di una vasta e complessa comunità parrocchiale, nella periferia industriale di Firenze, che si stava sviluppando e strutturando intorno a due grandi fabbriche. Così come lo ha posto vicino ad un prete che ne suscitava l’ammirazione: “Eravamo ammirati di don Giulio Facibeni… Erano anni caldi. A Rifredi eravamo in un ambiente operaio. C’era la grande fabbrica della Galileo. Ma monsignor Facibeni era un prete che era nel cuore degli operai, per cui era stimatissimo”, testimonia Piovanelli[1].

Nell’ottobre 1948, fu chiamato ad assumere un incarico che avrebbe segnato profondamente la sua vita di educatore e di pastore: a fianco di mons. Enrico Bartoletti, per dodici anni, come vicerettore del Seminario minore. Sono stati gli anni di Giorgio La Pira, di Nicola Pistelli, di don Raffaele Bensi, gli anni intensi e fecondi del pre-Concilio.

Dopo il trasferimento a Lucca di mons. Bartoletti, nel 1960 fu nominato preposto di Castelfiorentino, un grande centro dell’estrema periferia dell’arcidiocesi, ai confini con Volterra e Siena, con una lunga tradizione di vigoroso impegno politico fortemente ideologizzato, dove, nell’immediato dopoguerra, tensioni violente e un risorgente anticlericalismo avevano provocato lacerazioni profonde nel tessuto sociale e religioso. Proseguendo l’opera di recupero e di pacificazione iniziata dal suo predecessore, mons. Giovanni Bianchi, che fu poi vescovo di Pescia, gettò le basi per una rispettosa e feconda collaborazione. Soprattutto, però, sensibilizzò la comunità ecclesiale all’assunzione delle sue responsabilità. Nasceva così nell’arcidiocesi il primo esperimento di conduzione pastorale comunitaria: il primo consiglio pastorale parrocchiale che si occupasse non solo di problemi pastorali specifici, ma anche di quelli amministrativi.

Nel 1979, il cardinale Giovanni Benelli, arcivescovo di Firenze, lo chiamò nella Curia Arcidiocesana, affidandogli l’incarico di pro-vicario e poi di vicario generale.

Il 28 maggio 1982 fu eletto alla sede titolare di Tubune di Mauritania e nominato nel contempo vescovo ausiliare. Come motto episcopale sceglie le parole di San Pietro In verbo tuo. Già in precedenza era stato a fianco del cardinale Benelli nelle visite pastorali: un’esperienza ‘ripensata’ e messa in atto con criteri radicalmente nuovi rispetto anche ad un recente passato, che si preoccupava soprattutto di riproporre un sforzo congiunto di evangelizzazione, promuovendo i laici e favorendo o recuperando la loro specifica missionarietà.

Ricevette l’ordinazione episcopale il 24 giugno 1982 dal cardinale Giovanni Benelli (coconsacranti: vescovo Antonio Bagnoli, vescovo Giovanni Bianchi).

La morte improvvisa del cardinale Benelli, avvenuta nell’autunno 1982, lo ha portato ad assumere il governo pastorale dell’arcidiocesi come amministratore apostolico. Il 18 marzo 1983 fu eletto arcivescovo di Firenze.

Il 25 maggio 1985 ricevette la porpora cardinalizia del titolo di Santa Maria delle Grazie a Via Trionfale.

Dal 1985 al 2001 è stato presidente della CET (Conferenza Episcopale Toscana); dal 1990 al 1995 è stato vicepresidente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana).

Conferì l’ordinazione episcopale a Edoardo Ricci, Gualtiero Bassetti, Flavio Roberto Carraro (O.F.M.Cap.), Rodolfo Cetoloni (O.F.M.), Claudio Maniago.

Silvano Piovanelli figura nel novero dei più illustri discepoli del cardinale Elia Dalla Costa, arcivescovo di Firenze, da cui ricevette l’ordinazione sacerdotale nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore e che gli fu maestro di vita e di fede fin dagli esordi della carriera ecclesiastica. Della generazione di Piovanelli, con il quale divisero i tempi del seminario, meritano una speciale menzione presbiteri fiorentini quali Lorenzo Milani, Danilo Cubattoli ed Ernesto Balducci che con lui hanno avuto un ruolo importante nella storia della Chiesa fiorentina del XX secolo.

Si dimise, per limite di età, il 21 marzo 2001. Il 21 febbraio 2004 diviene cardinale non elettore, per il raggiungimento degli 80 anni d’età.

Dal 2001 al 2005 fu presidente della FIES (Federazione Italiana Esercizi Spirituali).

È uno dei cardinali che ha celebrato la Messa tridentina dopo la Riforma liturgica.

La sua ultima uscita pubblica è stata a Firenze il 26 maggio 2016 in occasione della solennità del Corpus Domini, dove ha partecipato prima alla messa in Cattedrale e poi alla processione eucaristica per le strade del centro storico fino alla Basilica di Santa Maria Novella, utilizzando una sedia a rotelle.

È morto a Firenze alle ore 4,20 del 9 luglio 2016 al Convitto Ecclesiastico dove si era ritirato da diverso tempo, a causa della malattia che l’aveva colpito, assistendo e aiutando nelle piccole cose quotidiane, fino a quando ha potuto, gli altri sacerdoti lì ricoverati.

Nei giorni precedenti la morte aveva ricevuto una telefonata di vicinanza da parte di papa Francesco.


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Commenti

Una replica a “E’ morto Piovanelli , vescovo del dialogo”

  1. Avatar maria cristina
    maria cristina

    Il nostro proposto! Quanto bene ci ha voluto e quanto gliene abbiamo voluto! Avevo nove anni quando è arrivato a Castelfiorentino come proposto. Non basterebbe un libro per raccontare tutto il bene che ha fatto. Per quanto mi riguarda devo a lui se ho scoperto la bellezza della vita cristiana. Negli anni della mia adolescenza mons Piovanelli costituì ,con l’aiuto di un giovane venuto da Milano, don Loris Zanini, un gruppo di GS(gioventù studentesca) come quelli di don Giussani. Fu una cosa strepitosa: la parrocchia si riempì di giovani che portarono una ventata di freschezza e di novità.Per un paese come Castelfiorentino, dove la gioventù frequentava solo la casa del popolo( Castelfiorentino era il paese più rosso d’Italia), una quarantina di giovani che tutte le sere si ritrovavano per recitare compieta, che discutevano di politica che partivano per pellegrinaggi era una novità assoluta. In chiesa cominciarono a venire anche i comunisti e fu un periodo di pace e collaborazione fra tutte le istituzioni.Il card. Piovanelli è stato talmente amato dalla gente che l’amministrazione comunale gli ha conferito la cittadinanza onoraria.

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