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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

FAQ

È un movimento di base che si impegna perché non si fermi ma, invece, continui nella Chiesa cattolica  la profonda riforma iniziata con il Concilio Vaticano II.

Sì, NSC ritiene che i pontificati di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI si siano distanziati  dall’ispirazione profondamente riformatrice del Concilio Vaticano II, il quale, malgrado alcune contraddizioni, ha segnato una vera e propria rottura nel modo della Chiesa di rapportarsi al Vangelo e di porsi di fronte al mondo. Ora con papa Francesco la situazione sta cambiando e NSC appoggia la sua  azione riformatrice.

NSC ha sempre criticato la sua linea troppo “politica” e poco pastorale, l’emarginazione in cui la CEI ha tenuto ogni posizione critica esistente nella Chiesa italiana e l’appoggio dei vescovi al nuovo Concordato con lo Stato del 1984 e le successive “intese” di applicazione dello stesso sull’ora di religione e sull’ottopermille. In particolare l’Avvenire, il quotidiano dei vescovi, non esprime tutta la realtà del cattolicesimo italiano ma , negli ultimi tempi, la sua linea si è, in parte, modificata e sui problemi sociale e della pace de della giustizia segue il magistero di papa Francesco. I vescovi dovrebbero, sia singolarmente che collettivamente,  riconsiderare il loro ruolo e la loro pastorale alla luce del magistero del nuovo vescovo di Roma, abbandonando resistenze e reticenze che frenano il percorso del mondo cattolico italiano nella direzione del messaggio del Concilio.

È sorto nel 1996 quando in Austria iniziò una raccolta di firme di consenso ad un “Appello dal popolo di Dio” che chiedeva profonde riforme nelle strutture e nella pastorale della Chiesa. Questo Appello raccolse in Europa  due milioni e mezzo di firme. Da allora NSC ha preso posizioni ed ha svolto iniziative che, pur nella diversità dei tempi e dei modi, si pongono in linea di  continuità con tutti i movimenti per la riforma della Chiesa cattolica che, da Antonio Rosmini in poi, hanno percorso il cattolicesimo italiano.

Esse sono contenute nei sei punti dell’ “Appello dal Popolo di Dio”. In sintesi: NSC propone la riflessione sulla Parola di Dio come momento principale della vita di fede, il protagonismo di tutto il  Popolo di Dio (in particolare delle donne) nella vita della Chiesa,  un vero pluralismo nella ricerca teologica e nella pratica pastorale, la fine di ogni esclusione al proprio interno (nei confronti degli omosessuali, dei divorziati risposati, dei preti sposati….), un modo diverso di vivere i sacramenti,  l’impegno per la pace fondata sulla giustizia come dovere per ogni credente, una organizzazione della Chiesa fondata sulla sobrietà e sulla gratuità del ministero.

Per ora molto poco, se parliamo delle gerarchie della Chiesa. La gran parte del popolo cattolico non conosce le posizioni di “Noi Siamo Chiesa” poiché esse sono volutamente ignorate dalla stampa cattolica e anche dai media a larga diffusione. Esse  hanno però trovato ascolto ed attenzione in molte persone e comunità più avvertite. Ora, in modo imprevisto, alcune posizioni di NSC stanno diventando ampiamente condivise, per esempio sulle questioni della famiglia o sulla povertà della Chiesa.   Siamo convinti che esse, nei tempi lunghi, potranno affermarsi e il magistero di papa Francesco ci dà fiducia . Inoltre la nostra esplicita linea di continuità con il Concilio ha dato fiducia a tanti che, aspramente critici con la gerarchia ecclesiastica, stavano abbandonando ogni contatto con la Chiesa e, a volte, anche ogni riferimento all’Evangelo.

Si è costituito in Associazione. Ad essa è possibile aderire formalmente. E’ possibile anche partecipare con la qualifica di simpatizzante. E’ prevista anche l’adesione di gruppi. Tutte le iniziative sono aperte a tutte/i . NSC promuove, ovunque sia possibile, reti tra associazioni e movimenti di analogo orientamento. Ha contribuito, in particolare, a dare vita a Chiesadituttichiesadeipoveri, l’iniziativa nazionale  che vuole ricordare il cinquantesimo del Concilio.
(vedi www.chiesadituttichiesadeipoveri.it)

I rapporti sono difficili. I vescovi non gradiscono dialogare con NSC, di cui spesso non conoscono le vere posizioni. Però, nell’ottobre del 2007, per la prima volta, il Presidente della CEI Card. Angelo Bagnasco ha ricevuto il portavoce di NSC che gli ha esposto le posizioni e le iniziative del movimento. Gli   ha inoltre  precisato che NSC non chiede nessun riconoscimento alla gerarchia e  gli ha fatto presente che gli aderenti ed i simpatizzanti di NSC sono ben presenti nelle strutture della Chiesa ed hanno rapporti di collaborazione con la vasta area dei cattolici che si ispirano al Concilio. Con la nuova Presidenza della CEI del Card. Zuppi i rapporti sono destinati a migliorare ed è ipotizzabile un incontro. Particolarmente critica è stata la posizione di NSC nei confronti della linea della CEI sulla pedofilia del clero.

Sì, NSC fa parte attivamente dell’International Movement We Are Church (IMWAC), che è sorto negli anni ’96-’97 dopo ed in conseguenza della raccolta di firme di consenso all’Appello dal popolo di Dio. IMWAC è presente in tutta Europa, nel Nord America, in alcuni paesi dell’America latina ed ha contatti con tutti i movimenti riformatori, con le Comunità di base e con gli esponenti della teologia della liberazione. IMWAC prende posizione sui principali problemi della Chiesa. In occasione del cinquantesimo anniversario della conclusione del Concilio NSC ha partecipato attivamente a Coucil50, un incontro mondiale di movimenti di ispirazione conciliare che si è tenuto a Roma il 20-22 novembre 2015  e che  ha dato vita ad una vasta rete di contatti internazionali.

1) promuovere la partecipazione dei credenti alla vita della Chiesa
cattolica, affermando il ruolo attivo del Popolo di Dio secondo lo
spirito del Concilio Ecumenico Vaticano II;

2) elaborare analisi e fare proposte sui rapporti tra la Parola di Dio
e il magistero ecclesiastico con particolare riferimento ai problemi
posti nel proprio testo fondativo “Appello dal Popolo di Dio”;

3) impegnarsi perché il Vangelo sia capito e vissuto dai credenti
come fondamento per l’impegno per la pace fondata sulla giustizia
in Italia e nel mondo;

4) partecipare al movimento ecumenico e promuovere direttamente o
sostenere ogni iniziativa che faciliti la collaborazione operativa e
l’avvicinamento dottrinale tra cristiani appartenenti a diverse
confessioni;

5) sostenere e promuovere iniziative di dialogo e di collaborazione tra
le diverse religioni valorizzando ciò che unisce e dialogando
su ciò che divide;

6) partecipare all’International Movement We Are Church-IMWAC e
collaborare con ogni altro movimento in Italia o all’estero avente
finalità analoghe o simili alle proprie.