Care sorelle e cari fratelli di Pax Christi,
l’abbraccio di pace che invio, a nome di tutte e di tutti di “Noi Siamo Chiesa”, al vostro Congresso non è formale perché si richiama a un comune impegno che dura ormai da parecchi anni. Tra le tante, ricordo due cose fatte insieme.
Nel febbraio 2003 proponemmo due articoli per la nuova Costituzione europea che si stava allora scrivendo, il primo per riprodurvi l’art. 11 della nostra Costituzione, il secondo perché “la politica economica, commerciale e monetaria dell’Unione persegua lo scopo della riduzione e dell’eliminazione di tutte le differenze tra i paesi sviluppati e i paesi poveri”.
Le seconda iniziativa comune che ricordo è recentissima; è la partecipazione il 6 aprile scorso, come copromotori insieme a tanti altri, all’assemblea su “L’enciclica della dignità umana”, a cinquant’anni dalla firma della Pacem in terris. Ricordo in particolare il saluto che vi ha portato Mons. Bettazzi. Lì abbiamo detto cose di cui ben poco si parla nella crisi politica in corso: ritiro dall’Afghanistan, no a guerre “preventive” o per esportare la “democrazia”, no agli F35, no all’aumento delle spese militari e alla base “Dal Molin”, no al commercio delle armi, no alle testate atomiche sul territorio della Repubblica, no ai cappellani militari.
Ci è poi comune la stessa sensibilità sui grandi temi dell’educazione alla pace e dell’azione popolare nonviolenta.
Un grande augurio per il Congresso e ancora un abbraccio di pace
Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di “Noi Siamo Chiesa”
Roma, 23 aprile 2013
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