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Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Ad Anversa si costruisce un fronte comune contro l’estremismo anticoranico

Il Gran Muftì d’Egitto condanna la violenza jihadista
Il leader religioso musulmano è intervenuto all’incontro internazionale di Sant’Egidio ad Anversa

Di Redazione

ROMA, 07 Settembre 2014 (Zenit.org) – Giunge ad Anversa l’Islam sunnita che ha condannato le violenze jihadiste dello Stato islamico (Is) in Siria e nel nord dell-Iraq.
Il Gran Mufti d’Egitto, Shawki Ibrahim Abdel-Karim Allam è arrivato oggi nella cittá belga per partecipare all’Incontro organizzato dalla Comunità di Sant’EgidioPeace is the Future, Religion and Cultures in Dialogue 100 Years after World War I, che si tiene ad Anversa dal 7 al 9 settembre.
A seguito della violenza che nel nord dell’Iraq ha portato alla uccisione di migliaia di civili innocenti il Gran Mufti ha recentemente dichiarato che «l’Isis è un pericolo per l’Islam», dichiarandosi favorevole alla richiesta che i terroristi venissero ritenuti responsabili per i loro crimini, e fossero consegnati alla giustizia.
Il Gran Mufti d’Egitto, che ricopre la carica dal febbraio 2013 ed ha alle spalle un lungo insegnamento all’università di al-Azhar, ha anche dichiarato: «È un errore palese designare un gruppo terroristico quale è l’ISIS come stato islamico perché esso viola tutti i valori islamici, gli obiettivi più elevati della legge islamica così come i valori universali condivisi da tutta l’umanità».
Egli inoltre ha affermato: «Gruppi estremisti assetati di sangue sono un pericolo per l’Islam e distorcono la sua immagine. Hanno versato il sangue e diffondono la corruzione sulla terra, indebolendo le nazioni e dando la possibilità agli altri di distruggere noi e di intervenire nei nostri affari con il pretesto di combattere il terrorismo».
Dal 2012 la carica di Gran Mufti d’Egitto non è piú di competenza governativa ma elettiva. Shawki Ibrahim Abdel-Karim Allam è stato eletto dal Consiglio degli Ulema; è la seconda carica religiosa del paese e riveste un importante ruolo di garanzia della liceità religiosa dell’operato del governo.
Un’alleanza di religioni contro Boko Haram

L’iniziativa della Comunità di Sant’Egidio all’incontro internazionale di Anversa

di Redazione
ROMA, 07 Settembre 2014 (Zenit.org) – Un’alleanza di tutte le religioni per contrastare la violenza terroristica del movimento Boko Haram che pretende di instaurare il califfato nel nord-est della Nigeria nascerà ad Anversa, dove domenica si apre il XXVIII Incontro Internazionale della Comunitá di Sant’Egidio sul tema La pace è il futuro.
“Le vittime della violenza vanno difese”, ha detto il presidente della Comunità Marco Impagliazzo nella conferenza stampa di presentazione dell’evento: “Dopo il fallimento dell’Iraq, dove l’Europa e il mondo occidentale non hanno capito per tempo che il disfacimento dello Stato avrebbe colpito soprattutto le minoranze e i settori piú fragili della popolazione, dobbiamo assolutamente evitare che un simile scenario si apra nel cuore dell’Africa”.
A sua volta, il vescovo di Anversa mons. Johan Bonny ha proposto che dai lavori emerga l’esigenza di “costruire una piattaforma comune di carattere morale e spirituale, sulla quale le religioni e le correnti di pensiero umanistiche si confrontino per promuovere ovunque la pace e la lotta alla violenza di matrice religiosa”.
All’Incontro di Anversa parteciperanno esponenti di diversi gruppi religiosi nigeriani. Il presidente della conferenza episcopale, cardinale John Olorunfemi Onaiyekan, arcivescovo di Abuja, presiederà lunedì mattina un panel sul tema: I martiri del tempo presente, e non mancherà di illustrare la situazione del suo paese, dove l’esercito, male equipaggiato e demoralizzato, sembra incapace di contrastare l’avanzata dei gruppi islamisti nella regione del Borno nella quale 250 mila persone vivono nel terrore delle conversioni forzate.
Nel pomeriggio, poi, una tavola rotonda sará dedicata proprio alla situazione nigeriana. Parteciperanno, oltre al cardinal cardinale Onaiyekan, l’Imam Muhammad Ashafa, il pastore James Wuye, dell’Interfaith Mediation Center, insieme all’arcivescovo cattolico Ignatius Ayau Kaigama, e all’emiro di Wase Mohamed Sambo Haruna. Saranno loro ad unire le proprie voci per chiedere un impegno di tutti i gruppi religiosi presenti nel paese per contrastare l’intolleranza e la violenza dei fondamentalisti.


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