ADISTA 50 anni, un passato prezioso ed un futuro davanti
L’amicizia e la collaborazione con Adista viene da lontano, ancora con Franco Leonori e poi con Giovanni Avena. E’ stata una costante per chi ha percorso le strade postconciliari che hanno portato un’area di cattolici a riflettere su come essere credenti , su come essere nella Chiesa e su come essere in politica. Si creò uno scambio di informazioni e di comunicazione aldifuori dei canali ufficiali, underground . Ancora più importante fu il ruolo di Adista quando troppe notizie, spesso slogan e banalità, sono esplose in troppi media e ciò a scapito della esattezza e dell’approfondimento necessario sui fatti. La stampa cattolica ufficiale ha operato negli anni una specie di comoda censura nei confronti di chi non era allineato; l’Avvenire (con alle spalle i vescovi) è stato il primo tra tutti in questa linea. La stampa laica ha avuto attenzione sui fatti ecclesiali soprattutto o solo alla cronaca nella sua dimensione politica (e scandalistica) , salvo qualche eccezione qua e là. Se Adista ha tenuto per cinquant’anni , un periodo molto lungo in tempi spesso agitati in ogni campo, lo si è dovuto a due motivi: il primo perché di essa c’era una grande necessità per un’opinione non di massa ma di buon profilo ecclesiale ed espressione di movimenti dal basso, il secondo motivo per cui ha retto è che sono stati bravi quelli che l’hanno fatta, sia come giornalisti, sia come militanti nell’area conciliare che da cinquant’anni esiste , con tanti corsi e ricorsi, nella Chiesa italiana.
L’Appello dal Popolo di Dio, carta fondativa del movimento “Noi Siamo Chiesa”, diffusosi dall’Austria in tutta Europa nel 1995-96, è stato conosciuto in Italia perché pubblicato da Adista , che lo fece subito seguire da un proprio numero monografico sui suoi contenuti. Da allora la collaborazione è continuata e continua ininterrotta. La sua funzione è sempre essenziale, anzitutto nel dire che il re è nudo (quando è veramente nudo!) e poi nell’osservare, con passione e disincanto insieme, la situazione nuova nella Chiesa , in cui opinioni che abbiamo sostenuto per anni e anni sono ora almeno discusse , dopo essere state ignorate e, a volte, demonizzate. Ciò è stato anche per l’esistenza di un circuito sotterraneo permanente di opinioni ed iniziative che, a volte, ci sembrava (ma non era) sterile di sbocchi. Vogliamo infine sottolineare l’apporto che Adista ha dato nell’informare sulle situazioni ecclesiali nel mondo. Sono notizie che arrivano poco nel nostro paese. Adista semmai intensifichi questo suo settore.
A multos annos quindi , come si dice, grazie davvero e un abbraccio a tutte e a tutti .
NOI SIAMO CHIESA
Roma, 9 dicembre 2017
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