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Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

APPELLO DELLE CHIESE DI GERUSALEMME – 14 febbraio 2025

PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO EMESSO DAI PATRIARCHI E I CAPI DELLE CHIESE DI GERUSALEMME:

 

Chiese di Gerusalemme: E’ devastazione, sfollamento, sradicamento di un popolo

“In mezzo a questa angoscia, siamo costretti a parlare contro la grave minaccia dello sfollamento di massa, un’ingiustizia che colpisce il cuore stesso della dignità umana”. Alla vigilia dell’arrivo in Italia della delegazione di Kairos Palestina, i Capi delle Chiese di Gerusalemme   “con dolore e ferma determinazione”
alzano con forza la loro voce di denuncia scaturita dalla “devastazione che si è dispiegata davanti agli occhi del mondo”. ( https://bocchescucite.org/difendere-la-dignita-e-la-presenza-del-popolo-di-gaza/ )
Mai così espliciti e rinunciando stavolta alla consueta moderazione che eviti le critiche di antisemitismo da Israele e molti altri.
Il patriarca Pizzaballa, il Custode di terra santa, il patriarca greco-cattolico, tutti i capi hanno gridato allo scandalo per cui “migliaia di vite innocenti sono andate perdute e intere comunità andate in rovina, con i più vulnerabili, bambini, anziani e malati, che sopportano difficoltà inimmaginabili”.
Dal 17 al 23 Febbraio gli innumerevoli incontri dei tre delegati di Kairos a Napoli, Roma, a Firenze, Bologna, Padova e Venezia, si sentiranno incoraggiati da questo Appello, esplicito fin dal titolo: “Per difendere la dignità e la presenza del popolo di Gaza”, che Kairos amplificherà col suo grido di dolore “di fronte al genocidio, alla spoliazione e alla pulizia etnica” (Kairos Palestina, 12 dicembre 2024).
Davanti al papa e ancor più alla Commissione esteri della Camera, i delegati Munther Isaac, Rifat Kassis e Sahar Francis, daranno voce alla “gente di Gaza, famiglie che hanno vissuto per generazioni nella terra dei loro antenati, che non deve essere costretta all’esilio, privata di ciò che resta delle loro case, della loro eredità e del loro diritto a rimanere nella terra che costituisce l’essenza della loro identità” (I Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme, 14.02.25).
Al tono severo del brano biblico scelto per esprimere il “guai a coloro che fanno leggi ingiuste che negano il diritto agli oppressi” (Isaia 10,1-2) i leaders religiosi accostano le richieste che nessuna diplomazia occidentale ha avuto il coraggio di esplicitare, pretendendo non solo “l’accesso umanitario immediato e senza restrizioni a coloro che sono in disperato bisogno”, ma anche che “non ci sia alcuna giustificazione per lo sradicamento di un popolo che ha già sofferto oltre misura, affinché la sacralità della vita umana e l’obbligo morale di proteggere gli indifesi superino le forze della distruzione e della disperazione”.

Pax Christi Italia, Campagna Ponti e non muri, 17 Febbraio 2025

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