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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Deludenti le nomine di Benedetto XVI per il prossimo concistoro

                                           COMUNICATO
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Nuovo Concistoro
: tutto si accentra a Roma e non c’è spazio per il pluralismo presente nella
Chiesa

 

            L’analisi
dell’elenco dei nuovi cardinali suscita una prima sorpresa: il numero dei
curiali. Essi sono ben dieci su venti aventi diritto al voto in Conclave; tra
di loro l’unico che spicca, per personalità e credibilità al di fuori
dell’apparato vaticano, è quello di Gianfranco Ravasi, noto biblista e uomo
dalla vasta cultura. Altre scelte servono soprattutto a enfatizzare gli
orientamenti teologici e pastorali di Benedetto XVI. Infatti, che senso diverso
potrebbe avere la nomina di due oltre ultraottantenni come Walter Brandmüller,
noto sostenitore del “continuismo” del Concilio Vaticano II nella storia della
Chiesa (in polemica diretta con la scuola di Bologna di Alberigo) e di Elio Sgreccia, il sostenitore
delle posizioni più oltranziste in materia di bioetica?  e che senso ha la nomina dell’Ordinario
militare spagnolo emerito, pure oltre ultraottantenne ?.

 

            Mons. Albert M. Ranijth invece,
nuovo cardinale di Colombo (Sri Lanka) è stato segretario della Congregazione
per il Clero ed è stato uno dei maggiori protagonisti della apertura ai
lefebvriani e quindi della “controriforma” liturgica di Ratzinger. Due nuovi
cardinali, quello di Quito e quello di Lusaka sono già arcivescovi emeriti
delle rispettive diocesi. Che senso ha nominarli?

 

            Alcune
nomine in diocesi importanti nel mondo erano invece attese e fanno parte della
routine ecclesiastica. Però non si capisce perché la più grande nazione
cattolica del mondo, il Brasile, abbia avuto la nomina di un solo cardinale,
Raymundo Damasceno, ostile alla teologia della liberazione, e non siano stati
nominati gli arcivescovi di Rio e di Brasilia. E perché non ha avuto, secondo
tradizione,  la porpora il segretario
generale del Sinodo Nicola Eterovic ? E’ forse stato un segnale di scarso
interesse per il sinodo dei vescovi, che, per quanto del tutto insufficiente, è
l’unico organo di consultazione ora esistente?

 

            Complessivamente
il prossimo concistoro da segnali negativi soprattutto per quanto riguarda
l’ulteriore accentramento del governo della Chiesa nella Curia e per quanto riguarda
l’ulteriore conferma, se ce ne fosse stato il bisogno, delle posizioni del
pontificato. Esse non aiutano la
Chiesa cattolica ad affrontare positivamente i problemi che
essa ha nel rapporto con la modernità, nei rapporti ecumenici e per quanto
riguarda una prassi pastorale, gestita in modo comunitario, attenta ai gravi
problemi della povertà, del rapporto tra Nord e Sud del mondo, e della
giustizia fondata sulla pace.

 

                                               NOI SIAMO CHIESA 

 

Roma, 21 ottobre 2010

 

 

 

 

 


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