GAZZETTA DI MANTOVA
Sembra che tra Vaticano e governo italiano ci sia “identità di vedute” sulla legge in cantiere che riguarda il testamento biologico. Questo traspare dalle dichiarazioni del presidente Berlusconi al termine della festa con le più alte cariche vaticane e della Cei per commemorare gli 80 anni del Concordato: “Assoluta identità di vedute – dichiara Berlusconi – da parte di tutti i rappresentanti della Santa Sede: c’è un riconoscimento entusiasta che mai si era verificato un clima come quello attuale, con la soluzione di praticamente tutti i problemi”. Va bene la legge sul testamento biologico, a patto che escluda l’autodeterminazione del paziente.
Ma che senso ha un testamento al quale viene sottratta al testante qualunque possibilità di scelta vera su quello che garantisce l’art. 32 della Costituzione, ovvero il principio del consenso come elemento coessenziale al diritto alla salute? Togliere l’autodeterminazione vuol dire che un trattamento può esser imposto contro la volontà dell’interessato o di chi lo rappresenta. Imposto anche con la forza. Analogamente a quanto avviene con i malati psichiatrici in fase acuta, quando è previsto il trattamento sanitario obbligatorio.
Naturalmente la risposta pronta, cavata dal cilindro, è che in questo caso si tratterebbe solo di fornire alimentazione ed idratazione: quindi non sarebbe un trattamento sanitario, ma una somministrazione “naturale”, come è naturale mangiare e bere. Ovviamente si tace che attraverso il sondino o
Da oltre sette anni a casa mia assisto mio padre con sondino a permanenza e so bene che cosa questo significa. Io stesso, che sono infermiere, dipendo dal buon cuore di un mio amico medico che viene da Verona quando occorre sostituire il sondino invecchiato. E so bene la fibrillazione che ti prende quando il sondino si ostruisce e devi ad ogni costo farlo diventare pervio, perché è l’unica via, una via artificiale, per introdurre le sostanze.
Mi sembra davvero osceno giocare in questo modo con le parole, manipolarle per aggirare
Desidero aggiungere una cosa importante, soprattutto per chi è interessato al pensiero della chiesa.
L’impostazione del problema sul testamento biologico come in questi ultimi tempi viene presentato in Italia dai vertici vaticani e della Cei è ampiamente divergente rispetto a quanto è stato elaborato nella vicina Germania. Le chiese cattolica e protestanti insieme, nei loro vertici istituzionali (card. Karl Lehman, Presidente della Conferenza episcopale tedesca, cattolico, e Manfred Kock, presidente delle Chiese Evangeliche in Germania) nel 2003 hanno pubblicato un secondo documento che rivedeva il precedente del 1999, nel quale tra l’altro si dice:
Non mi possono essere messe in atto misure intese a prolungare la vita se viene constatato, secondo scienza e coscienza medica, che ogni provvedimento per il prolungamento della mia vita è privo di prospettiva di miglioramento clinico e solamente ritarderebbe la mia morte.
In questo caso assistenza e trattamenti medici, come anche cure premurose, devono essere diretti al lenimento delle conseguenze del male, come p. es. dolori, agitazione, ansia, insufficienza respiratoria o nausea, anche se la necessaria terapia del dolore non esclude un accorciamento della vita.
Io voglio morire con dignità e in pace, per quanto possibile vicino e a contatto dei miei congiunti e delle persone che mi sono prossime e nel mio ambiente familiare.
Desidero assistenza spirituale. La mia confessione è …..”
Segue poi la parte nella quale il firmatario indica la persona di fiducia alla quale attribuisce la procura.
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