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Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

I vescovi non intervengano sulla legge sulle unioni civili

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Comunicato Stampa

I vescovi siano in sintonia con papa Francesco e abbiano il buon senso di non occuparsi più delle unioni civili

Il portavoce nazionale di “ Noi Siamo Chiesa” Vittorio Bellavite ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Per quanto ciò possa sembrare incredibile il fatto è all’attenzione di tutta l’opinione pubblica e dei media: ancora una volta la regolamentazione legislativa delle unioni di fatto, etero ed omo, sta diventando l’occasione di uno scontro che minaccia la stessa stabilità del governo.
La Conferenza Episcopale, per bocca di Mons. Enrico Solmi presidente della Commissione CEI sulla famiglia, e l’Avvenire sono scesi in campo, così come hanno fatto nelle scorse settimane contro il progetto di legge sull’omofobia.
Ci troviamo di fronte alle vecchie barricate, quelle fondate sui “valori non negoziabili”? Al solito sono barricate fondate sull’argomentazione che bisogna occuparsi prima di tutto della “vera” famiglia, il resto non è mai urgente.
Ma ci chiediamo allora per quale motivo i cattolici, che governano il paese con le massime responsabilità dal dicembre del 1945, hanno fatto una ben misera politica della famiglia ed anche in tempo di vacche grasse. Al contrario, per esempio, della “laica” Francia.
E ci ricordiamo dell’Appello di Giuseppe Alberigo che, in situazione analoga, il 14 febbraio del 2007 scriveva : “L’intervento della Presidenza della Conferenza Episcopale per imporre ai parlamentari cattolici di rifiutare il progetto di legge sui “diritti delle convivenze” é di inaudita gravità. Con un atto di questa natura l’Italia ricade nella deprecata condizione di conflitto tra la condizione di credente e quella di cittadino…..Denunciamo con dolore, ma con fermezza, questo rischio e supplichiamo i Pastori di prenderne coscienza e di evitare tanta sciagura, che porterebbe la nostra Chiesa e il nostro Paese fuori dalla storia”.

Ai nostri vescovi, se davvero sono decisi a scendere in campo con stile ruiniano alla “Family day”, vogliamo chiedere di riflettere bene, di avere un po’ di buon senso e di consapevolezza del momento in cui siamo ora e che è differente da prima. Osserviamo loro che:
— i propositi, avanzati con troppa sicurezza nei convegni di Todi 1 e di Todi 2, di organizzare un consenso “cattolico” si sono rapidamente esauriti;
— l’ipotesi di un centro politico che fosse padrone degli equilibri istituzionali, con la lista di Scelta Civica, non ha avuto successo;
— ma soprattutto e anzitutto papa Francesco ha rovesciato il tradizionale approccio ai problemi della famiglia. Si leggano il testo del suo incontro con i superiori degli ordini religiosi e i problemi reali come sono posti nel questionario proposto dal Sinodo dei vescovi alla discussione dei credenti.

Noi ci aspettiamo e speriamo che il vento “che viene dall’altra parte del mondo “ rovesci nel nostro paese mentalità e prassi pastorali che rendono più difficile l’annuncio della Parola di Dio. La grande maggioranza del popolo dei credenti sta con il vento di papa Francesco.”

Roma 5 gennaio 2014


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Commenti

Una replica a “I vescovi non intervengano sulla legge sulle unioni civili”

  1. Avatar vittrorio
    vittrorio

    Caro Vittorio il tuo documento va sottoscritto totalmente da parte
    di coloro che abbiano a cuore il totale rispetto delle scelte personali.
    E’ semplicemente irritante passami il termine, –mi auguro
    che ciò non accada–, che il clero voglia condizionare come
    tu giustamente fai notare:– ha sempre fatto lungo
    i decenni– le scelte del parlamento in materia di legislazione
    riguardante la famiglia etero ed omo.Ma la questione caro
    Vittorio e lo si sa molto bene è semplicemente questa: Parte
    consistente del gruppo clericale che ancore ha purtroppo
    potere di condizionamento, appartiene a quello che va definito
    senza mezzi termini:– archetipo teologico-filosofico– appartenente
    alla preistoria dell’uomo sapiens, Nulla servono le loro disquisizioni
    pretestuose e dogmatiche, che nulla centrano col messaggio
    –rivoluzionario– di Cristo, che è; mai dobbiamo dimenticarcelo
    rivolto all’uomo e alla sua coscienza, la nascita dell’uomo contemporaneo.
    Mi chiedo con tutta franchezza sforzandomi di comprendere queste loro
    argomentazioni, dove traggono la loro presunta autorità –morale-per
    arrogarsi la facoltà di dirci quale famiglia, e come deve essere la famiglia
    per essere riconosciuta tale? Caro Vittorio più osservo, leggo , e studio,
    nel mio piccolo, e più avverto d’avvero –io sarò ossessivo–l’urgenza
    di quello che io chiamo: Radicale cambio di –paradigma-archetipo–
    culturale complessivo che investa tutto lo scibile umano teste acquisito.
    Quindi:teologia-filosofia-storia-economia-politica.Tutto è legato da
    un’unità lo scomporre è un grave errore. Questa nostra organizzazione
    dell’esistenza è inadeguata a dare risposte a una evoluzione dell’umanità
    che superi definitivamente quello che finora ha prodotto l’ominide.
    Permettimi di rifarmi a un mio maestro Padre Ernesto Balducci.
    Con la terra al tramonto, e l’uomo planetario troviamo ben delineate
    le linee guida essenziali per dare risposte alle angoscie e turbamenti
    all’uomo del terzo millennio.Gli affetti l’amore,il vivere serenamente
    la propria vita affettiva è una delle prerogative irrinunciabili dell’uomo
    che Balducci definisce –Planetario–
    Un caro saluto Vittorio.

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