Melloni scrive un lungo commento (?) a pagina 6 del Corriere della Sera del 10 febbraio per affannarsi a spiegare come la Curia faccia sempre di testa sua, come ci siano da sempre distonie e malesseri nella Curia Romana. Il postulatore di Wojtyla fa di testa sua, la rivista 30Giorni interpreta la Cina come gli pare (che c’entra la Cina?), Montanelli praticamente diede del modernista a papa Giovanni e così via. Per concludere: il mercoledì delle Ceneri è vicino, di cenere c’e’ bisogno per tutti. Francamente deludente per uno studioso che avrebbe studiato il Concilio e dovrebbe (dovrebbe) sapere che le problematiche di oggi sono legate ad una Chiesa più ecclesiastica e poco evangelica. Se di riforma c’e’ bisogno sarebbe nell’andare verso il Vangelo e mettere da parte per davvero smanie di potere, invidie, rivalità, gelosie che furoreggiano in tanti ambienti ecclesiali (non solo quelli di altissimo livello…).
Aspettiamo dunque qualche commento veramente adeguato ed intanto gli utenti, lettori e visitatori del sito abbiamo questa notizia di agenzia di ieri. Mentre qui si dibatte, altrove arrivano decisioni. Altro che applicazione del Concilio…
PAPA: CONCEDE RITO ANTICO A ABBAZIA MARIAWALD IN GERMANIA =
(AGI) – CdV, 9 feb. – Benedetto XVI ha concesso all’Abbazia trappista di Mariawald, nella diocesi tedesca di Aquisgrana, il privilegio di tornare alla liturgia e all’osservanza dell’antico rituale dell’Ordine, in vigore fino alle riforme del Concilio Vaticano II. Lo ha reso noto l’abate Josef Vollberg, dichiarando di voler implementare la riforma "orientata alla tradizione" del monastero con un rinnovato vigore spirituale. Attualmente vivono a Mariawald dieci monaci, un novizio e un oblato. Per loro, l’abate ha dato inizio a una formazione teologico-filosofica alla quale collaborano anche monaci di altri monasteri e rinomati studiosi (tra loro Robert Spaemann) che curano la formazione secondo le indicazioni dei Papi, da Leone XIII in poi, seguendo l’orientamento tomista. Gli stessi criteri sono seguiti dall’Istituto del Buon Pastore che ha accolto nel seminario di Courtalain, vicino a Chartres, tredici nuovi seminaristi: provengono dal Brasile (sei), dalla Francia (quattro), dalla Polonia (due) e dall’Italia (uno: vocazione maturata nelle Marche, al Santuario di Campocavallo dove celebrano, seguendo al forma straordinaria, i Francescani dell’Immacolata. Cresce intanto anche in Italia il numero delle celebrazioni straordinarie consentite dal motu proprio "Summorum Pontificum": a Roma, ad esempio, si celebreranno d’oar in poi anche alcune messe in latino nella grande parrocchia di Sant’Eugenio, affidata all’Opus Dei. Un sito tradizionalista ha stilato nei giorni scorsi un puntuale elenco con i nomi – divisi per Paesi – dei cardinali e dei vescovi che hanno celebrato o assistito alla forma "straordinaria" della messa secondo il messale romano antico (o comunque di vespri solenni secondo l’antica forma) dopo la liberalizzazione stabilita da Benedetto XVI con il motu proprio: i vescovi italiani ad aver celebrato finora nel rito straordinario sarebbero 11 piu’ 4 cardinali (Antonelli, Piovanelli, Poggi e Scola). Piu’ dell’Italia solo gli Stati Uniti con 33 presuli e la Francia con 17. seguono: Regno Unito 9, Polonia 7, Australia 6, Canada 6, Spagna e Brasile 4, Germania, Argentina e Filippine 3, Cile, Svizzera, Ungheria, Irlanda, Gabon e Nigeria 2, Kazakhstan, Repubblica Ceca, Liechtenstein, Monaco, Nuova Zelanda, Cina, Colombia, Danimarca, Sri Lanka 1. Su 138 totali ben 20 sono cardinali, 4 spagnoli, 4 americani e 4 italiani. (AGI)
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